«Chiudere corso Buenos Aires? Una follia»

«Chiudere corso Buenos Aires alle 6 del pomeriggio, di venerdì, per l’anteprima della Notte Bianca? Diciamoci la verità: è stata una follia»: non si perde in giri di parole, Pasquale Ottonello, presidente del Municipio Medio Levante. Il quale - ci tiene a dichiararlo - non era presente, nel momento in cui si è deciso di adottare la misura drastica andata in scena l’altro ieri e che ha visto tre gruppi di musicanti e quattro gatti di spettatori (alcuni dei quali, però, hanno pensato bene di bere tanto, troppo, e poi fare tiro al bersaglio contro i poliziotti in piazza Fontane Marose). Chi ha stabilito di proibire, dunque, corso Buenos Aires alla circolazione automobilistica, privata e pubblica, a partire da un’orario in cui la gente è in pieno movimento, è stata una concentrazione di intenti (di interessi?) fra il Civ, Centro integrato di via locale, e l’amministrazione comunale. Che hanno particolarmente insistito. «Ma fin dall’inizio - spiega Ottonello -, mi risulta che la Polizia municipale non fosse, come dire?, proprio entusiasta della cosa. Un provvedimento giudicato comunque eccessivo. E il perché lo abbiamo capito venerdì pomeriggio: solo disagi, nessun vantaggio».
Zero vantaggi persino per i commercianti, che hanno tenuto aperte le porte e le luci dei negozi nella speranza di «catturare» qualche cliente in più, e si sono ritrovati con un bel po’ di giro d’affari in meno rispetto alle stesse ore di un qualsiasi venerdì pomeriggio dell’anno. Lo confermano, facendosi in qualche modo portavoce di altri esercenti della zona, i due coniugi titolari della rosticceria «Murphy» che apre le vetrine (con autentiche leccornie a vista) in corso Buenos Aires 71 rosso, all’altezza dell’incrocio con via Casaregis: «Abbiamo deciso di tenere aperto oltre l’orario, ma quasi all’improvviso - spiegano - in quanto non c’è stata una vera e propria informazione sull’anticipo della Notte Bianca. Di clienti, poi, si può dire, neanche l’ombra a confronto di quelli che vengono di solito. Ci hanno “saltato“ anche quelli abituali, e con ragione - ammettono i titolari di Murphy -, vista la difficoltà di raggiungerci». Ne conviene ancora Ottonello: «Ho condiviso le forti perplessità dei vigili urbani, ma certo non me la sono sentita di fare polemiche o tanto meno opporre veti. Diciamo che l’esperienza deve insegnare qualcosa a tutti: la prossima volta sarà meglio dare ascolto a chi, come gli agenti della Polizia municipale, vive queste situazioni sul campo ed è in grado di capire in anticipo le conseguenze di una chiusura di strade tanto strategiche per la circolazione di veicoli e pedoni».


Meglio sarebbe stato, a giudizio di molti e dello stesso presidente del Municipio, limitarsi alla chiusura di piazza Paolo da Novi o piazza Tommaseo: «Da anni - conclude Ottonello - organizziamo con successo la sfilata di moda sulla scalinata Borghese, e chiudiamo, dal tardo pomeriggio, solo il breve tratto di strada che porta in via Montevideo. Eppure già lì si crea qualche modesto disagio. Figurarsi corso Buenos Aires, dalle 6 di un venerdì! Corso Buenos Aires, ricordiamocelo, è una vena delicatissima. Che porta direttamente al cuore della città».

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