Antonella Aldrighetti
In riferimento allarticolo «Umberto I: tagliato il pronto soccorso» pubblicato in data 5 febbraio, il nosocomio universitario precisa: «I pazienti che giungono al pronto soccorso con patologie di interesse otorinolaringoiatrico vengono regolarmente valutati e visitati dai medici del pronto soccorso in funzione di linee guida predisposte dal Dipartimento di specialità. Per quanto riguarda i codici bianchi viene proposto un percorso facilitato per la visita nellambulatorio del Dipartimento di otorinolaringoiatria. Lo specialista otorino è immediatamente disponibile a chiamata 24 ore su 24 per tutti i casi per i quali i medici o i chirurghi del pronto soccorso ritenessero necessaria una consulenza specialistica. Non vi è stata pertanto nessuna riduzione o limitazione della qualità o della quantità dellassistenza erogata ai cittadini». La nota tuttavia, apre la strada a qualche nuova perplessità contando che la disposizione organizzativa (protocollo 03111 del 27 gennaio 2006, a firma del manager Ubaldo Montaguti) è chiara e inequivocabile perché esplicita al direttore del Dea, Dipartimento emergenza e accettazione, Modini e al direttore dello stesso Orl Filipo, che «il Pronto soccorso Otorinolaringoiatria - responsabile il professore associato Filiaci - è stato disattivato».
Una premessa sufficiente per convalidare il fatto che, dal primo febbraio, il box otorino presso il Dea sia stato soppresso e che il medico specialista è disponibile «a chiamata 24 ore su 24». Vale a dire su sollecitazione esplicite di altri medici del Dea, non specialisti in quelle patologie, allambulatorio del Dipartimento di otorinolaringoiatria. Ma andando avanti nellanalisi della precisazione si apprende pure che, per i codici bianchi, ci sarebbe la disponibilità di un opportuno percorso ambulatoriale. E per i codici «rossi, verdi e gialli» quale possibilità di intervento si profilerebbe? Si dovrebbero comunque affidare a specialisti esperti fuori delle mura del pronto soccorso e quindi ricorrere comunque allambulatorio. La nota divulgata dal policlinico universitario mettendo anche il punto sul fatto che «non vi è stata nessuna riduzione o limitazione della qualità o della quantità dellassistenza erogata ai cittadini» vorrebbe far intendere che sarebbe rimasto tutto come prima.
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