Una ventata d'aria fresca: ecco il principale contributo che il nuovo partito lanciato da Berlusconi può dare al Sud. Una ventata d'aria fresca che aiuti i molti cittadini disillusi a rinnovare - nella misura del possibile - una classe politica che in buona parte proviene dalla prima Repubblica e che, spesso, spende più energie per perseguire i propri interessi che quelli della Regione che rappresenta. Se il nuovo partito verrà veramente costruito dal basso, darà a chi oggi si sente escluso, ma non ha gli strumenti per farsi sentire, la possibilità di lavorare davvero al progresso di un Mezzogiorno che, da troppo tempo, rappresenta un problema per il resto del Paese.
Nell'irrompere sulla scena politica meridionale il nuovo partito dovrà puntare a creare nell'ex Regno delle due Sicilie quel clima favorevole alla libera iniziativa che ha permesso a tanti emigranti siciliani, calabresi e campani e ai loro discendenti di fare fortuna all'estero; deve, cioè, trovare il modo di sconfiggere l'attuale, diffusa apatia e di liberare finalmente le energie che quelle popolazioni hanno dimostrato di avere non appena sono uscite dal loro guscio. La strada, diciamolo subito, è tutta in salita, perché comporta non solo un rilancio degli spiriti vitali di gente da troppo tempo abituata a dipendere dalla mano pubblica, ma anche la liberazione dalla morsa di una malavita che ha esteso ovunque i suoi tentacoli.
Per fare questo, il nuovo partito dovrà presentarsi nel Sud con un programma che superi le vecchie logiche dell'assistenzialismo, anche a costo di alienarsi i consensi di gruppi e corporazioni parassitari, e dovrà fare sua la battaglia per la riduzione dei costi della politica, anche a costo di mettersi in conflitto con i vecchi dirigenti del centrodestra. Il fatto di essere nuovo gli consentirà di tenere un linguaggio che gli attuali esponenti della (ex?) Casa della libertà hanno esitato a usare: può darsi che, in un primo tempo, questo non gli attiri il massimo dei consensi, ma certamente farà presa sui tanti uomini di buona volontà che oggi si sentono frustrati.
Se davvero vogliamo che il Sud si trasformi un giorno da problema in risorsa, e che le attuali piccole isole di efficienza si moltiplichino, un nuovo partito deve osare; e la diffusa, generale insofferenza che caratterizza questo 2007 potrebbe fare il suo gioco.
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