Fiat è «interessata a rilevare» la quota che lAmministrazione canadese detiene in Chrysler. Lo ha precisato lamministratore delegato Sergio Marchionne, durante un incontro con il ministro delle Finanze di Ottawa, James Flaherty. Marchionne ha anche sottolineato di non possedere unopzione per lacquisto della quota Chrysler in mano al governo canadese, pari all1,7%. Pertanto, «tutto dipende dalla discrezionalità delle autorità». La mossa del top manager, dopo la decisione di prendersi il 6% in mano a Washington, era del resto scontata, e il Giornale laveva data per fatta nei giorni scorsi (400 milioni di esborso previsti) scrivendo che, entro lanno, il gruppo di Torino si sarebbe avvicinato a quota 59%. «Non abbiamo mai pensato che il governo del Canada debba essere nel business dellauto e, allo stesso tempo, dobbiamo puntare a creare valore per i contribuenti - ha affermato Flaherty - quindi prenderemo in considerazione ciò che ci sarà proposto tenendo fermi questi due principi». Il ministro si è anche congratulato con Marchionne per la restituzione, lo scorso 24 maggio, del prestito concesso nel 2008 per scongiurare il fallimento della casa di Detroit.
«Il ritorno per i contribuenti non va misurato solo in termini monetari, ma anche di investimenti e di posti di lavoro», ha affermato Flaherty.Fiat possiede anche lopzione per rilevare il 45,7% di Chyrsler controllato dal fondo pensionistico Veba, che fa capo al sindacato United auto workers.
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