Ci mancava pure questa: arriva un’altra nuvola

ATTENZIONE Il vulcano islandese sputa l’ennesima nube di cenere verso la Gran Bretagna. E Londra resta chiusa

«Il fenomeno prosegue tuttora con caratteristiche non dissimili da quelle precedenti. Finora la concentrazione del particolato nella nube è nettamente più bassa di quella generalmente mostrata, ad esempio, dai trasporti di sabbie sahariane che interessano la nostra regione il 25% dei giorni dell’anno». Così dicevano ieri i ricercatori della rete Cnr Aeroclouds che stanno monitorando il passaggio sull’Italia della nube provocata dall’eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajokull.
Una situazione che quindi va migliorando, come ha testimoniato la riapertura degli scali in molti Paesi europei. Eppure c’è già l’incubo di un nuovo blocco, la paura di un altro disastro economico. Tutto perché una nuova nube di cenere proveniente dal vulcano islandese si sta dirigendo verso sud-est, in direzione della Gran Bretagna. Lo hanno annunciato le autorità di controllo del traffico aereo britanniche. «L’eruzione vulcanica in Islanda si è rafforzata e una nuova nuvola di cenere si dirige verso sud e est in direzione del Regno Unito», spiega il British National Air Traffic Service. L’organismo ha precisato che gli aeroporti scozzesi dovrebbero riaprire a partire dalle 8, ma bisognerà attendere il pomeriggio per lo spazio aereo inglese. Gli aeroporti di Londra restano al momento chiusi.
Il traffico sullo spazio aereo britannico è ripreso, infatti, limitatamente alla Scozia ed allo scalo di Newcastle, nel nord dell’Inghilterra.
A questo si aggiungono anche le decisioni di alcune compagnie. La Ryanair ha cancellato tutti i voli tra l’Irlanda e la Gran Bretagna come minimo fino a venerdì, in modo da mettere a disposizione un maggior numero di aerei per i collegamenti con l’Europa continentale, dove migliaia di persone sono ancora bloccate a causa della nube di ceneri vulcaniche.
Michael O’Leary, amministratore delegato di Ryanair, ha dichiarato che i passeggeri in viaggio tra l’Irlanda ed il Regno Unito possono comunque raggiungere la loro destinazione in traghetto e che la priorità per l’aerolinea è ora di riuscire a mettere a disposizione più voli nel resto d’Europa. Ryanair - ha aggiunto O’Leary - non farà pagare ai passeggeri rimasti bloccati le tasse sul check-in e sull’imbarco in stiva dei bagagli, ma limiterà al costo del biglietto aereo i rimborsi spese accordati a chi non ha potuto viaggiare, non coprendo dunque pernottamenti in hotel e pasti. A partire da oggi la compagnia aerea farà una serie di voli sperimentali per decidere se riprendere da giovedì i suoi voli in Nord Europa.
L’Inghilterra non è tuttavia l’unico Paese dove si teme l’arrivo di una seconda nube. Un altro è la Germania. L’organismo di controllo del traffico aereo in Germania - Dfs - ha esteso di altre sei ore il blocco parziale dei voli da e per gli aeroporti del Paese causato dalla nube conseguente all’eruzione del vulcano islandese.

Il blocco - in vigore fino alle 2 di stamattina - prevede comunque una serie di esenzioni e ha consentito di effettuare regolarmente molti voli. Due scali inoltre, quelli di Brema e Amburgo, hanno riaperto prima, a partire dalle 11 di ieri sera.

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