«Ci siamo già scritti e presto incontrerò monsignor Bagnasco»

da Genova

Dopo la Sardegna, il tour elettorale di Silvio Berlusconi si è spostato in Liguria. Comizio in piazza Matteotti sotto l’Arcidiocesi («Luogo simbolico dopo le minacce al presidente della Cei monsignor Angelo Bagnasco», sottolinea l’ex ministro Claudio Scajola) e bagno di folla in piazza De Ferrari. Proprio il prossimo incontro del Cavaliere con l’arcivescovo di Genova e capo dei vescovi monsignor Bagnasco è l’oggetto di una rivelazione che Berlusconi ha voluto fare agli elettori genovesi. «Gli ho scritto una bella lettera e lui mi ha risposto con una lettera altrettanto bella», riferisce il leader di Fi che dal palco di Piazza Matteotti aveva accusato il governo di volere «togliere la voce ai vescovi» e di volere «una Chiesa del silenzio come c’era nel regime dell’Unione Sovietica». E annuncia: «Lo conosco da tempo e con Bagnasco mi incontrerò nei prossimi giorni. C’è chi vuole che la Chiesa parli soltanto laddove c’è odore di incenso e anche chi non è praticante deve essere preoccupato».
In apertura del comizio di Genova, pensando alla festa di San Siro per il successo in Champions del Milan, Berlusconi aveva ammesso: «Dirvi che non è stato un sacrificio essere qui sarebbe una bugia.

Ci tenevo moltissimo ad essere insieme ai ragazzi che hanno fatto un’impresa straordinaria e in uno stadio come quello di San Siro ricolmo di colori rossoneri».
E alla fine del tour genovese è salito in auto diretto a Portofino, per trascorrere la notte e la giornata di oggi nel castello Bonomi Bolchini, nel quale ha un appartamento in affitto.

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