da New York
Mance che finivano nelle tasche sbagliate, quelle dei gestori, anziché quelle dei camerieri che se le erano sudate. E straordinari pesanti che, però, non finivano nello stipendio. Alla fine due camerieri, ormai ex dipendenti di una prestigiosa catena di ristoranti di Manhattan, di cui è socio anche Robert De Niro, si sono decisi a protestare e hanno fatto causa alla società. Due le accuse: le direzioni di tre famosi ristoranti avrebbero costretto un centinaio di camerieri a fare straordinari non retribuiti e non avrebbero equamente diviso i proventi delle mance. Una ingiustizia, questultima, che avrebbe ridotto di molto il peso della busta paga: le mance costituiscono una parte consistente degli stipendi dei camerieri della Grande mela.
La querela, nella quale tuttavia il celebre attore non è specificamente nominato, riguarda il celebre Nobu e le sue «filiali» Nobu 57 e Nobu Next Door. De Niro è partner di tutti e tre i ristoranti ispirati alla cucina giapponese dello chef Nobu Matsuhisa, insieme al produttore Meir Teper, al ristoratore Drew Nieporent e al manager Richard Notar. I tre locali sono delle icone: la fama di Nobu, che ha aperto su Hudson street nel 1994, è esplosa lanno successivo, dopo la nomina a «miglior ristorante dAmerica». Nel 98 è stata la volta di Nobu Next Door, seguito, nellestate del 2005, da Nobu 57.
Quella intentata dai due camerieri è solo lultima di una serie di cause per violazione dei diritti dei lavoratori che ha coinvolto di recente locali appartenenti a celebrità a New York. Analoghe querele sono state presentate contro lo chef francese Jean-Goerges Vongerichten e il rapper Jay-Z.
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