«Ci vuole cautela con questi scavi»

Ad accorrere in via Oslavia è stata ieri mattina anche Rosita Torre, del Comitato del rione Borgo: «La zona di via Oslavia è ricca di sottoservizi sotterranei. Gas, luce, acqua. La gente è preoccupata. Con le scavatrici occorre più cautela. Mica siamo in Africa, qui nel sottosuolo c’è di tutto». La cosa più grave comunque, ribadisce la Torre, è che «il Comune vuole realizzare il Pup a via Oslavia nonostante le proteste degli abitanti». A confermare che la zona è a rischio la stessa Rosita Torre racconta di un altro incidente, avvenuto tre giorni fa nello stabile di via Monte Santo 25. L’edificio è stato evacuato perché a rischio di cedimento strutturale, forse a seguito di lavori di ristrutturazione. «Schiacciamento di un pilastro con fuoriuscita dei tondini», la diagnosi dei pompieri. Lo stabile, 10 piani, si trova a poche centinaia di metri da via Oslavia, via Monte Nero e via Corridoni, dove è in corso la costruzione di 3 Pup. Tutti e 3 i terreni presentano substrati acquitrinosi e attraversati da falda acquifera.

«Lo squilibrio idrogeologico determinato dagli scavi e dall’inserimento delle paratie nei cantieri - si chiede Torre - potrebbe aver gonfiato il terreno su cui poggia l’edificio, fino a produrre lo schiacciamento del pilastro».

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