da Washington
La Guerra fredda sta finendo anche alla Cia. La vecchia guardia di spie e analisti cresciuti allepoca dello scontro con limpero sovietico sta andando in pensione e lagenzia è impegnata in unampia campagna di assunzioni, soprattutto di esperti di lingue. Nellepoca della lotta al terrorismo islamico, la Cia dà la caccia a esperti in arabo, pashtu o farsi, ma tra le lingue richieste cè anche litaliano.
I reclutatori della Central Intelligence Agency stanno dando vita in questi giorni nellarea di Washington a incontri con i responsabili di comunità di immigrati negli Usa che possono fornire le nuove leve ambite dai cacciatori di spie. Americani di origine egiziana, pachistana, iraniana o saudita sono tra i più richiesti del momento. Ma nella lunga lista delle offerte di lavoro aperte alla Cia, pubblicata dallagenzia sul proprio sito Internet (www.cia.gov), spunta anche la richiesta di insegnanti esperti di italiano.
Si tratta di una delle 17 lingue per le quali la Cia offre posti di lavoro con stipendi tra i 52.000 e i 90.000 dollari lanno (più vari bonus). Se la caccia agli insegnanti di lingua è un sensore delle strategie future della Cia, non sembra che lo spionaggio americano sia intenzionato a trascurare lEuropa per concentrarsi su Medio oriente, Africa e Asia, le aree calde del mondo. Oltre a insegnanti di italiano, ne vengono richiesti anche di greco, tedesco, polacco, portoghese e serbo-croato. Ma si tratta di posizioni destinate soprattutto a incarichi allinterno del quartier generale di Langley, in Virginia, dove lavorano gran parte degli oltre 20.000 dipendenti dellagenzia. Gli incarichi più delicati sul «campo», quelli del Clandestine Service, prevedono una lista di «lingue critiche» per il futuro che sembrano ignorare lEuropa: arabo, cinese, dari, indonesiano, coreano, pashtu, farsi, russo, turco e urdu.
Le priorità dellagenzia sono emerse in un incontro avuto in questi giorni da responsabili della Cia con i rappresentanti di comunità di immigrati in gran parte provenienti da paesi musulmani. A loro, lintelligence ha chiesto di far propaganda nelle comunità per spingere i giovani a farsi avanti e cercare lavoro alla Cia. «Abbiamo bisogno della conoscenza che hanno della lingua, della cultura, degli usi della loro gente», ha spiegato Charles Allen, un veterano della Cia.
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