Alberto Pasolini Zanelli
da Washington
Letere e i giornali sono pieni, ventiquattrore dopo, di Lewis «Scooter» Libby, ma nei corridoi di Washington il nome che si è fatto ieri con quasi altrettanta frequenza è quello di colui che in teoria dovrebbe essere scomparso dalle cronache dopo il verdetto del Gran Giurì: Karl Rove. Fantasie, indiscrezioni, fughe di notizie «mirate». Il «ragazzo prodigio» così vicino al cuore di George Bush potrebbe essere rinviato a giudizio fra pochi giorni a sua volta, oppure, secondo altre fonti, potrebbe invece comparire al processo contro Libby come testimone, addirittura daccusa. Rove viene ora identificato come il misterioso «funzionario A» di cui latto di incriminazione parla, citandolo solo come «alto funzionario della Casa Bianca». Il signor A avrebbe, ha concluso il magistrato inquirente Patrick Fitzgerald, informato limputato, il 10 o l11 luglio 2003, di una conversazione avuta con il columnist conservatore Robert Novak nellimminenza della pubblicazione di un articolo di questultimo in cui si identificava Valerie Plame, consorte del diplomatico scomodo Joseph Wilson, come agente segreto della Cia. Se così fosse non sarebbe chiaro perché Rove non sia citato per nome e soprattutto perché egli non è stato rinviato a giudizio assieme a Libby.
Una spiegazione che circola da un paio di giorni è che il consigliere di Bush avrebbe trovato, tramite i suoi legali, un accomodamento provvisorio con il magistrato inquirente, che potrebbe includere un certo comportamento come testimone al processo. Altre fonti indicano che Rove avrebbe «scansato di un soffio lincriminazione» durante «negoziati dellultima ora» con Fitzgerald. Se si è trattato di un do ut des oppure solamente di una tregua dovremmo saperlo fra pochi giorni: il magistrato ha indicato infatti che la sua inchiesta non è interamente conclusa. Prolungarla dopo lincriminazione di Libby richiederebbe però, con ogni probabilità, la nomina di un nuovo Gran Giurì, dal momento che il mandato di quello attuale scade domani e di fronte a una nuova giuria linchiesta dovrebbe in gran parte ricominciare da capo. Ciò potrebbe allungare ulteriormente i tempi dopo che le investigazioni sono già durate più di due anni. Per il processo vero e proprio a Libby, intanto, è già stato scelto il luogo (Washington, la città dove sono stati compiuti i reati contestatigli) e il giudice: Reggie Walton, che è stato nominato a quella carica dal presidente Bush nel 2001. Libby dal canto suo si è intanto preso un avvocato, Joseph Tate, che avrebbe già pronta a grandi linee la strategia di difesa: i vuoti di memoria. «Sono tempi duri per chi lavora per il governo - ha detto Tate - e mi sembra strano che Fitzgerald abbia incriminato il mio cliente per delle amnesie o delle inesattezze nei dettagli, bollando ogni contraddizione come una menzogna».
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