Cultura e Spettacoli

Ciak d’oro «Il divo» e «Gomorra» si dividono la posta

E come ti sbagli? L’ormai storica tenzone tra Matteo Garrone e Paolo Sorrentino s’è rispecchiata anche ieri sera nell’assegnazione dei Ciak d’oro, il premio legato al mensile di cinema diretto da Piera Detassis. Il verdetto, che intreccia i giudizi dei lettori votanti (circa 2.000) e di una più ristretta giuria di critici e giornalisti (circa 100), sancisce alle voci principali: Gomorra miglior film, Il Divo migliore regia.
Non bastasse, a Toni Servillo e Carlo Buccirosso, ancora Il Divo, sono andati i riconoscimenti per i migliori attori protagonista e non protagonista. Meno prevedibile, grazie a Dio, il versante dell’interpretazione femminile: con Claudia Gerini migliore attrice protagonista per Diverso da chi? e Micaela Ramazzotti non protagonista per Questione di cuore.
Poteva andare diversamente? Forse. Solo a voler prendere in considerazione la commedia corale di Brizzi Ex, molto maltrattata ai David (vedremo ai Nastri), e tuttavia meritevole d’attenzione per la sua fresca vitalità. Ma forse è inutile fare le pulci al giudizio popolare deciso dalla democratica giuria dei Ciak d’oro. Il Divo e Gomorra, in misura di 5 a 4, si sono divisi 9 dei 23 premi assegnati, come da tradizione, durante la svelta e informale cerimonia nella sede romana della Mondadori. Magari si poteva ridurre il numero dei riconoscimenti, e tuttavia pare difficile contrastare la tendenza alla moltiplicazione delle targhe (comune ai David, ai Nastri, ai Globi d’oro): nel tentativo di differenziarsi e insieme di soddisfare un po’ tutti.
Ciò detto, il palmarès non evidenzia «smarronate» particolari. Fanno indubbiamente simpatia i cast corali di Pranzo di ferragosto (le vecchiette) e di Si può fare (i picchiatelli); il Superciak al satirico Stefano Disegni, gran fustigatore di cine-banalità, è sacrosanto; il Colpo di fulmine a Valentina Lodovini per Fortàpasc in fondo premia anche la riconosciuta venustà dell’attrice toscana; e i due premi tecnici a Sanguepazzo (costumi e scenografia) riportano un po' d'attenzione su un film sfortunato. Si impone, nella categoria Bello & invisibile, il semi-documentario di Nico Cirasola Focaccia Blues, che sarà distribuito a novembre con Ciak.

C’era di meglio in giro, a voler cercare, ma la titanica lotta della focaccia pugliese contro l’hamburger yankee deve essere parsa metafora di qualcosa.

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