Ciak a Lucca per soap cinese

Ciak a Lucca per soap cinese

Vedendoli arrivare, qualche lucchese si sarà detto: «Eccone altri che hanno sbagliato strada». Ma il gruppo di cinesi che s’aggirava sotto le mura medievali non era semplice manodopera destinata all’industria tessile di Prato, bensì l’avanguardia di una numerosissima troupe televisiva giunta fin lì per «tessere» qualcosa di diverso: la trama di una colossale fiction dal titolo impegnativo The China Story. Pochi giorni dopo, cioè sabato scorso, la macchina s’è messa in moto a pieno regime, e leverà le tende fra circa un mese. Che c’entra Lucca con la storia della Cina? C’entra perché allestendo questa soap da 14 milioni di euro e dal mostruoso audience previsto di un miliardo di spettatori (oltre il doppio di Beautiful, tanto per dire...) lo sceneggiatore Gao Mantang e compagni hanno voluto riservare un ruolo di primo piano alle eccellenze artistiche italiane, di cui la città toscana è un chiaro esempio. La trama è in pratica il condensato di trent’anni di vita della protagonista, Ayu, impersonata da Yin Tao (nella foto). La saga della famiglia Wenzhou parte dagli anni Ottanta, quando si trasferisce in Toscana a cercar fortuna. A Lucca la piccola Ayu studia in una scuola privata. Ma poi le difficoltà economiche la portano a Parigi, mentre il resto della famiglia rientra in patria, dove il padre diventa nientemeno che (potenza del crollo del comunismo) imprenditore nel settore petrolifero per poi fallire (potenza del mercato). E poi, passando da Parigi a Lione e al Kuwait, avanti con l’amica ritrovata, l’amore tormentato, il matrimonio fallito, un nuovo amore e finalmente il successo, con Ayu la quale, memore degli insegnamenti ricevuti quand’era ragazzina da un artista di strada, tale Calogero, torna in Italia a imporre la propria griffe di stilista affermata. Insomma, per vie traverse Prato in qualche modo c’entra quanto Lucca.

Tuttavia i lucchesi gonfiano il petto per la scelta della produzione cinese, e già calcolano le ricadute economiche dello spottone di cui la loro città viene omaggiata. La serie da quaranta puntate andrà in onda l’anno prossimo su CCTV, il principale canale digitale cinese, e su altri 20 canali locali.

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