Mancava solo lappello. Un bel papiro firmato da 77 nomi di gente delluniversità, della cultura, della musica e delle professioni per auspicare la rinascita dellAquila e dellAbruzzo terremotato. Mentre lì sfollati ed eroi della protezione civile si arrabattano tra il fango e i problemi quotidiani delle tendopoli, il presidente emerito della Repubblica e senatore a vita Carlo Azeglio Ciampi pensa bene di essere il primo firmatario di un documento con un bellinvito «alle autorità e al Paese tutto, perché condividano limpegno della città dellAquila a rivivere». Come se qualcuno, in questi giorni di tragedia, avesse mai pensato il contrario. O si augurasse che le macerie restassero macerie. Il motivo delliniziativa? Sembra un particolare affetto del presidente Ciampi, legato alla provincia aquilana per il suo impegno durante la Resistenza. Con lui, a condividere la bella impresa, Gigi Proietti, Dacia Maraini, Alessandro Gassman. «Più volte ferita dalla natura e dalluomo - si legge nellappello - la città di Federico sempre si è risollevata. La sua storia, la sua cultura, la sua individualità, lo scrigno dei monumenti che custodisce sono le ragioni ideali di unulteriore rinascita. La volontà tenace dei cittadini di restare, lorgoglio degli aquilani, ne costituiscono il presupposto». «La tecnica moderna abbatte il rischio che la violenza del sottosuolo torni a devastare. Il rispetto rigoroso di regole nuove - si legge in conclusione - è chiamato ad assicurare che la ricostruzione si fondi sullingegneria migliore». Belle parole e ora nelle tendopoli saranno sicuramente più tranquilli.
E più tranquilli saranno anche larchitetto Donatella Ciocca («da aquilana sono convinta che la città debba tornare a vivere») e il sindaco Massimo Cialente che ringrazia. Ieri, intanto, tra le macerie della sede della Provincia allAquila è stata ritrovata anche la medaglia doro al merito civile consegnata nel 2006 dallallora presidente Ciampi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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