«Ciampi intervenga per gli insulti di Prodi»

Adalberto Signore

da Roma

Silvio Berlusconi non si fa sfuggire l’occasione. E sia nella diretta mattutina di Omnibus (trasmissione di approfondimento di «La7») sia nella registrazione di Matrix (in onda ieri sera su «Canale5») torna sulle accuse di «delinquenza politica» rivoltegli giovedì da Romano Prodi. Prima per limitarsi a criticarle («assolutamente infondate»), poi per chiamare in causa Carlo Azeglio Ciampi («Tremonti ha intenzione di rivolgersi al capo dello Stato» perché «è inconcepibile che un competitor possa fare queste dichiarazioni») e invitarlo, di fatto, a intervenire in prima persona. Così, ormai a sette giorni esatti dal fatidico silenzio elettorale, i toni del dibattito politico continuano a inasprirsi sempre più, restando ancora focalizzati sui temi economici. E non è un caso che, intervistato a Radio Radicale, il ministro dell’Economia replichi alle critiche arrivate dall’Unione sulla trimestrale di cassa: «La presenteremo il primo aprile in Europa e parallelamente, anzi un minuto prima, al Parlamento italiano».
«Due buone notizie». A Omnibus il premier parla a lungo di economia e commenta con soddisfazione i dati sull’export italiano verso i Paesi dell’Est («è raddoppiato rispetto a cinque anni fa») e la crescita dei dividendi delle nostre imprese («hanno guadagnato più del doppio, è il record assoluto in Europa»).
«Giustizia a orologeria». Berlusconi si sofferma pure sulle ultime inchieste della magistratura. Del «Laziogate» che vede coinvolto Francesco Storace, dice di non conoscere i fatti anche se «i tempi dell’indagine sono strani». La Procura, infatti, «poteva fare ciò che sta facendo ora già a ottobre». L’ex ministro della Salute, aggiunge il premier, si è comunque «comportato con grande responsabilità». Si passa a Cesare Previti e alla sentenza Sme. «È una vittima presa di mira dalla magistratura politicizzata», dice Berlusconi. Che attacca: «Non sono inquietanti le motivazioni della sentenza ma i giudici che le hanno scritte». E su Gianpiero Fiorani, ex numero uno della Bpi, e Giovanni Consorte, ex presidente e ad di Unipol, ribadisce: «Due pesi e due misure». «Perché - spiega - uno ha commesso piccoli traffici sui conti dei suoi clienti e quell’altro si è trovato sul suo conto 50 milioni di euro. Non li ha sottratti, se li è trovati lì...».
Tressette col morto. A Prodi, poi, riserva la consueta ironia. E mentre Enrico Mentana ricorda a inizio registrazione l’assenza del leader dell’Unione (che dovrebbe recuperare domani sera anche lui con una trasmissione ad hoc), il Cavaliere ribadisce che il Professore e gli altri leader del centrosinistra «preferiscono rifiutare il confronto». «Devo ringraziare Bertinotti - spiega - se sono riuscito ad andare a Ballarò a confrontarmi con un esponente della sinistra». E chiosa: «Oggi giochiamo a tressette col morto».
L’appello al Quirinale. Poi, dopo che in mattinata Prodi aveva ribadito l’accusa di «delinquenza politica» alla Casa delle libertà definendola una denuncia «molto seria», il Cavaliere si rivolge al Colle. «Il capo dello Stato - scandisce Berlusconi appena lasciati gli studi Mediaset del Palatino - ha agito diverse volte e credo che non potrà esimersi dall’intervenire in questa occasione, in una maniera molto precisa e molto determinata». Perché, spiega, «non era mai successo, in nessuna campagna elettorale, che si arrivasse a questo punto. Sono stato demonizzato, ridicolizzato, insultato e calunniato, ma un’accusa gravissima come quella di ieri non è ammissibile». Sarà Giulio Tremonti, dice, a chiedere formalmente l’intervento del Colle. E sui conti pubblici ostenta ottimismo: saranno in linea con i parametri Ue e «spero che la trimestrale si avrà prima di lunedì».
«Due più due». Oggi, intanto, dovrebbero arrivare i numeri della trimestrale di cassa. I dati messi a punto dalla Ragioneria generale dello Stato, infatti, dovrebbero essere resi noti dal Tesoro con un comunicato stampa. La trimestrale vera e propria sarà invece presentata al Parlamento nei primi giorni della prossima settimana. Intanto, Tremonti conferma le anticipazioni sul deficit 2006 che si dovrebbe attestare sul 3,8 per cento, come concordato a suo tempo in sede europea. «Centreremo perfettamente i numeri e gli obiettivi di deficit approvati dall’Ecofin», spiega il ministro dell’Economia. E quindi, dice rivolto all’Unione, «non c’è trippa per gatti». Perché, aggiunge, «la trimestrale è stata sempre presentata tra il 3 e 4 aprile, e a volte anche il 24». Insomma, nessuna intenzione di nascondere i dati. Il ministro dell’Economia torna poi sulla polemica con il centrosinistra e sulle accuse di «delinquenza politica». E replica: «Uno fa due più due, non è aggressione politica...». «No comment», invece, sulla visita al Colle annunciata da Berlusconi. «Ora sto andando a Bergamo», si limita a dire Tremonti. Che poi aggiunge: «Non mi sembra che in questi cinque anni abbia fatto particolari show».
Gli alleati.

Qualche perplessità, invece, la manifesta il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini: «Non vorrei trascinare Ciampi nella bagarre». Mentre il presidente di An Gianfranco Fini si schiera con il premier: «Ha fatto benissimo a chiedere l’intervento del capo dello Stato».

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