Massimiliano Scafi
da Roma
Solo un mercenario? No, Fabrizio Quattrocchi è un eroe italiano. Due anni dopo, a stabilirlo definitivamente e solennemente, è Carlo Azeglio Ciampi, che ha assegnato una medaglia doro al valore civile al bodyguard ucciso in Irak il 14 aprile 2004. Una onorificenza alla memoria, come si legge in una nota del Quirinale, «conferita su proposta del ministro dellInterno Giuseppe Pisanu», ma decisa dal presidente dopo che lo ha visto morire in tv. La scelta spazza anni di polemiche sul ruolo delle guardie del corpo italiane private a Bagdad. Commossa la sorella, irritati invece i familiari di alcune delle vittime di Nassirya, che chiedono analoghi riconoscimenti per i loro congiunti. Per il centrodestra, dopo le posizioni prese allepoca dal Manifesto e dopo il rifiuto del sindaco di Genova Giuseppe Pericu di dedicargli una strada, «la sinistra adesso dovrebbe chiedere scusa». Piero Fassino però è tra i primi ad applaudire: «Il presidente Ciampi ha compiuto un gesto nobile e generoso».
Eroe per decreto, dunque. «Da parte del capo dello Stato, che ha superato piccole e meschine incomprensioni, un atto di grande sensibilità», commenta Pier Ferdinando Casini. E Francesco Cossiga lo definisce «un gesto coraggioso». Un riconoscimento che Ciampi ha ritenuto di fare un paio di mesi fa dopo avere visto in televisione, come tanti italiani, il filmato dellesecuzione di Quattrocchi. Jeans, maglietta verde, in ginocchio davanti a una fossa, una kefia a coprigli la testa, le sue ultime parole: «Vi faccio vedere come muore un italiano». Poi, due colpi di pistola. Poche sequenze drammatiche, consegnate dai rapitori ad Al Jazeera che non le aveva mai trasmesse, acquisite poi dalla procura di Roma. Quando le ha viste, il presidente è rimasto «molto colpito» dal coraggio di quelluomo e «toccato» dalla sobrietà di quella frase. Quattrocchi infatti, contrariamente a quanto si vociferava, non aveva detto «così muore un camerata» ma «come muore un italiano».
Per Marco Minniti, Ds, «Ciampi ha interpretato i sentimenti del Paese». Per Maurizio Fistarol, Margherita, «è un giusto riconoscimento alla dignità di un uomo». Ma per Maurizio Gasparri, An «sorprende che taluni da sinistra applaudano a questo gesto, dimenticando come il sindaco dei Ds della città di Genova abbia rifiutato l'intitolazione di una strada ad un uomo ucciso dal terrorismo mentre lavorava all'estero». Meglio il silenzio, prosegue, perché «chi nelle proprie file inneggia a chi semina morte, non ha titolo per esprimere apprezzamento per una decisione doverosa». «La sinistra dovrebbe tacere il segno di rispetto», concorda Jole Santelli, Forza Italia, sottosegretario alla Giustizia. Il ministro Mirko Tremaglia parla di un ricompensa «a un eroe ingiustamente messo al bando da certi politici italiani: il presidente ha reso omaggio al sacrificio di Quattrocchi, simbolo di amore per la Patria, insegnamento di lealtà e di onore per le nuove generazioni».
«Quella che la città di Genova, e ne sono sinceramente addolorato, non ha saputo attribuire a Fabrizio Quattrocchi - dice Alfredo Biondi, vicepresidente della Camera - lo ha fatto il presidente della Repubblica, che ha dimostrato di interpretare la coscienza popolare. Chi non ha saputo superare lo spirito di parte ed i pregiudizi ideologici è stato smentito dal primo degli italiani».
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