da Roma
Linformazione? «Seria ed equilibrata». Lintrattenimento? «Intelligente». Questa è la Rai che piace a Carlo Azeglio Ciampi, questi sono i due binari che secondo il presidente lente di Stato deve sempre seguire. Servono pluralismo dunque e senso della misura, il tutto nel rispetto delle norme che «definiscono i contenuti» delle trasmissioni. Questo perché, spiega, «la missione di servizio pubblico della radiotelevisione deve rimanere obbiettivo primario» e, con «gli strumenti tecnici» di oggi, ci può riuscire.
Tra Rockpolitik e la par condicio, infuria di nuovo la guerra delletere. Ciampi non vuole entrare nelle polemiche tra i partiti, però, in un messaggio agli organizzatori del festival di cinema e tv dedicato al «rapporto tra servizio e pubblico e proprietà pubblica», ricorda alcune regole generali. «Il festival - scrive - è sede privilegiata di scambio e confronto per unattenta riflessione sulle direttive che definiscono i contenuti audiovisivi. La missione di servizio pubblico della radiotelevisione deve rimanere un obbiettivo prioritario. Mirare a uninformazione seria ed equilibrata e a un intrattenimento intelligente è un impegno e una sfida stimolante: oggi gli strumenti tecnici offrono alternative sempre maggiori per operare in questa direzione».
Con chi ce lha il capo dello Stato? Con Celentano? Con il dibattito sulla par condicio? Antonio Martusciello, viceministro dei Beni culturali, invita «la sinistra fare tesoro delle parole di Ciampi», ma dal Quirinale precisano che il messaggio è stato spedito mercoledì 19, ventiquattrore prima del programma incriminato. Il presidente, come altri 11 milioni di italiani, giovedì sera ha seguito Rockpolitik. Non si sa bene quanto gli sia piaciuto. Pare però che sia rimasto stupito dalle tante polemiche. E altre liti sannunciano sulla par condicio. Anche qui Ciampi, preoccupato per questo nuovo motivo di divisione, vorrebbe tenersi fuori.
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