Ciao Walter. Ti saluto anche se...

Ciao Walter, ti saluto io visto che domenica scorsa si sono dimenticati di farlo quelli della «Sud». Ti saluto anche se quest’anno non mi hai fatto divertire granché. Anche si mi hai fatto perdere due derby. Anche se non ho sopportato quando durante l’anno trovavi qualsiasi scusa per giustificare brutte sconfitte o prestazioni indecorose di una tra le peggio Sampdoria che si siano viste in serie A. Però qualcosa di te rimarrà nella storia di questa squadra, di questa società. Perché l’estate scorsa ti hanno rincorso per mezza Italia (mentre altre società ti facevano il filo) per allungarti il contratto perché nessuno, da questa piazza, voleva che andassi via. Perché la magia del tuo primo anno alla guida della Sampdoria non la possiamo dimenticare, in molti dicevano che non ci si divertiva così dai tempi di Eriksson. Ero tra quelli, e non rinnego di averlo detto e pensato. Quest’anno hai fatto cilecca, l’ha fatta con te la società. Non è andata, pazienza. Nel calcio ci stanno campionati così con tre fronti su cui impegnarsi e un gruppo ristretto che hai dovuto spremere anche psicologicamente. Non siamo riusciti neanche ad alzare quella coppa Italia che magari avremmo anche meritato.

Hai per giunta avuto la sfiga di allenare questa squadra nell’anno in cui l’altra parte di Genova ha fatto meglio di noi. E tu sai, caro Walter, che è cosa rara possa succedere. La tua non sarà stata una lunga parentesi con i nostri colori ma ci sei stato, e rimarrai nella nostra storia. In bocca al lupo.

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