Cibo, vita, energia e giovani contro la povertà in Africa

Expo, conferenza delle Nazioni Unite dedicata ai Paesi meno avanzati. Il ministro Gentiloni: "L'Italia è pronta a condividere la sua esperienza per arrivare in pochi mesi a definire una nuova cornice di cooperazione internazionale"

Cibo, vita, energia e giovani contro la povertà in Africa

"I giovani tra i 10 e i 24 anni in Africa sono 1,8 miliardi. Sono convinto che si debba investire su di loro, perché sono il futuro”, lo ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, intervenendo alla Conferenza delle Nazioni Unite dedicata ai Paesi africani meno avanzati, in corso a Expo Milano 2015.

Obiettivo del meeting come ha spiegato il ministro è quello di "verificare quali possono essere le azioni concrete per contribuire allo sviluppo dei Paesi africani meno avanzati, in modo che possano abbandonare entro il 2020 questa condizione". L’Esposizione Universale di Milano "è l'occasione ideale per avviare programmi concreti per la crescita e la lotta alla povertà - ha detto - e l'Italia è pronta a condividere la sua esperienza per arrivare in pochi mesi a definire una nuova cornice di cooperazione internazionale". Secondo il ministro "serve un approccio globale non solo economico ma che tenga conto anche dei diritti umani". L'Italia finanzia oltre 100 missioni in Africa per complessivi circa 560 milioni di euro per programmi in agricoltura, in aiuto alla condizione delle donne, finanziamento ai settori privati.

Ad aprire i lavori della due giorni di meeting sono stati il ministro degli Esteri del Benin, H.E. Nassirou Bako Arifari e il sottosegretario generale delle Nazioni Unite, Gyan Chandra Acharya. “La graduation dei Paesi least developed - ha dichiarato Acharya – sarà una pietra miliare per la futura prosperità di questi Stati. Occorre puntare su una diversificazione dei mercati, sulla promozione dell'imprenditorialità, sulla tutela dell'ambiente. Occorrono però politiche vigorose per arrivare a questi obiettivi entro il 2020”.

“E' necessario che in questi Paesi – ha concluso il ministro Arifari – sia garantito l'accesso alle energie, anche rinnovabili, alle tecnologie, a strumenti finanziari e assicurativi ma soprattutto a un'alimentazione sana e sostenibile”.

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