Politica

Per Cicchitto una campagna da dimenticare «Troppi estremismi, molti hanno esagerato»

Il segretario parla di «minore responsabilità istituzionale»

da Roma

Fabrizio Cicchitto, vicecoordinatore di Forza Italia, spiega la sua posizione sui referendum.
Casini e Fassino si scontrano sull’astensionismo:che pensa di questa campagna referendaria così accesa?
«Lo scontro ha assunto, da entrambe la parti, toni eccessivi. Poteva essere meno drammatico e meno ideologico e concentrarsi solo sui 4 quesiti. Per i difensori “estremi” della legge al centro dello scontro è la tutela della vita. La Fallaci arriva a equiparare ai nazisti i referendari. La stimo molto ma mi sembra un'impostazione eccessivamente ideologizzata».
Qual è la sua posizione sulla procreazione assistita?
«Secondo me la legge va cambiata in 3 aspetti importanti che riguardano la natura dell'embrione, la libertà di ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali, la facoltà di analisi per valutare la salute dell’embrione prima dell’impianto. Qualora a suo tempo il parlamento avesse introdotto queste modifiche si sarebbe evitato il referendum che certamente di per sè è uno strumento improprio rispetto alla complessità della materia. A mio avviso, quale che sia l'esito dei referendum la 40 va comunque modificata dalle Camere in almeno due punti: la salute della donna e la libertà di ricerca».
Lo scontro referendario si è caricato di troppi significati politici?
«Anche una larga parte dei referendari è andata aldilà del segno, con troppe estremizzazioni. Molti hanno contestato il diritto della Chiesa ad esprimersi ma, se c'è una materia nella quale la Chiesa ha tutte le ragioni per prendere posizione, è proprio questa. Liberi poi i cittadini di votare secondo coscienza».
I referendari contestano anche duramente l’astensionismo.
«Altra estremizzazione. Il ricorso all'astensionismo è certamente uno stratagemma, ma nel passato l’hanno usato gli stessi radicali o pezzi della sinistra».
Nella Cdl c’è chi vorrebbe che i «valori della vita», ispiratori della legge 40, fossero alla base del futuro Partito Unico. Condivide?
«Mi sembra una forzatura. Non si possono trarre dagli schieramenti sul referendum conseguenze politiche generali, visto anche la trasversalità delle posizioni che si sono manifestate. Nel merito, poi, va detto che entrambe le posizioni intendono difendere la vita, ma su basi di diverse “filosofie”: una si concentra sulla tutela dell'embrione e l’altra sulla vita della donna e il valore della nascita. Il futuro soggetto unitario deve aggregare forze politiche e culturali diverse: destra democratica, cattolici sociali, cattolici liberali, laici e socialisti riformisti.

Bisogna partire da quello che è stato l’autentico capolavoro politico di Berlusconi fondando Fi: quello di aver realizzato un rapporto forte, su valori condivisi, tra laici e cattolici».

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