RomaLui giura che no, non ci sarà alcuna «conflittualità» con laltra miriade di fondazioni nate ultimamente nella galassia del centrodestra. Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, ha appena tenuto a battesimo il suo pensatoio, Rel. Acronimo di Riformismo & libertà, la fondazione politico-culturale fortemente voluta dallo stesso Cicchitto vede in squadra politici, storici ed economisti del calibro di Francesco Forte, Sandro Fontana, Francesco Perfetti, Giovanni Somogi, Giuliano Cazzola, Giancarlo Lehner, Gianfranco Polillo, Pier Luigi Borghini e altri.
Perché lennesimo think tank? Moda del momento o risorsa in più per il dibattito culturale e politico? Di certo il centrodestra mostra una vivacità degna di nota: hanno le proprie fondazioni Fini, Gasparri, Alemanno, Quagliariello, Brunetta e altri. Il trend sta a dimostrare che nellarea moderata è terminato il complesso di inferiorità per cui il pensiero e la cultura alloggiavano soltanto a sinistra. Ma documenta, altresì, che le stesse fondazioni hanno anche un peso specifico prettamente politico. Ecco perché qualcuno, nel parto di Rel, ha voluto leggere la nascita di un pensatoio capace di ribattere alle tesi della sempre più «finiana» Farefuturo. «Un benvenuto caloroso e sincero ai nuovi amici, che cè solo da sperare siano animati da obiettivi diversi da quelli che la stampa imputa loro», metteva le mani avanti qualche giorno fa Alessandro Campi, dominus e direttore scientifico del think tank finiano. Sono stati in tanti a sostenere che la nuova creatura di Cicchitto sarebbe nata con il preciso intento di - parole di Campi - «ribattere, colpo su colpo, alle invettive finiane di Farefuturo e del Secolo dItalia. Insomma, si tratterebbe non di una fondazione per ma di una fondazione contro. Contro, in particolare se non esclusivamente, quei rompipalle noi e i nostri amici del Secolo che fanno analisi un po troppo ottimistiche sulla realtà della politica italiana, che trattano la sinistra con i guanti bianchi invece di manganellarla due volte al giorno, che insomma non hanno capito che il comunismo non è mai morto ma ha solo cambiato casacca».
Cicchitto nega questo intento e dice ciò che Rel non sarà: «Non sarà lufficio studi del Pdl né una corrente di partito. Faremo una lettura revisionistica della storia Patria, che ha presentato una grossa anomalia: dopo il sisma Tangentopoli sono rimasti in piedi solo gli ex Pci e... gli ex Msi».
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