"Chiudiamo la strada". I pro Pal preparano anche l’assalto al Giro d’Italia

I pro Pal preparano la manifestazione per il Giro d'Italia contro la squadra israeliana Israel Premier Tech che partecipa alla gara ciclistica

"Chiudiamo la strada". I pro Pal preparano anche l’assalto al Giro d’Italia
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La partenza del Giro d'Italia è fissata per il prossimo 9 maggio e durerà per circa un mese, chiudendosi il 1 giugno. L'impianto di sicurezza, come ogni anno, è massiccio attorno ai percorsi dei ciclisti ma i pro Pal sono pronti a violarlo con azioni di protesta a loro dire "non violenta" che dicono essere stati richiesti direttamente dalla Palestina. La ragione sarebbe la partecipazione di una squadra israeliana al Giro ma, in fondo, i pro Pal da un anno e mezzo trovano sempre un motivo per creare disordini o creare caos, attirando l'attenzione.

"Dalla Palestina arriva un appello alla mobilitazione lungo tutto il percorso del Giro d’Italia per contestare la partecipazione della squadra israeliana Israel Premier Tech. Mentre Israele continua il genocidio contro la popolazione palestinese a Gaza (51.000 mila morti, di cui oltre 17.000 bambini) e l’occupazione delle terre palestinesi in Cisgiordania, il Giro d’Italia accoglie la sua squadra a braccia aperte", scrivono dai gruppi che sostengono i movimenti per la Palestina, annunciando la mobilitazione per il prossimo mese. "Dal 9 maggio all’1 giugno, dal nord al sud, nelle città e nelle province, non lasciamo passare in silenzio Team Genocidio. Mobilitiamoci in modo nonviolento con bandiere, cartelli, azioni creative, e informazioni alla popolazione affinché il rosa di questa bellissima manifestazione non si colori del rosso del sangue palestinese. Chiudiamo la strada al genocidio", scrivono ancora.

Come vogliono agire? C'è anche un vademecum di azioni che vogliono intraprendere per essere inquadrati durante la manifestazione: "La presenza lungo il percorso ha come obiettivo le riprese TV, ma ha un'efficacia più aleatoria perché dipende dalle scelte registiche; se ben studiata può essere comunque efficace (ad esempio in particolari tratti di percorsi montani o nelle cronometro con i ripetuti passaggi dei corridori)". Vogliono organizzare veicoli pubblicitari (bici vela, ape vela, camion vela), striscioni, bandiere palestinesi (lungo il percorso o sulle terrazze dove passa l’elicottero), presenza alla partenza o all’arrivo (premiazione), scritte sull’asfalto, carovane di bici e non solo.

Sostengono di non essere "contro il Giro come evento sportivo, ma contro la partecipazione di Israele (tramite squadra 'Israel Premier Tech', IPT) e questa operazione di 'sportswashing' mentre c’è un genocidio in corso e prosegue il regime d’apartheid. Ricordare doppi standard con la Russia espulsa da tutte le competizioni sportive subito dopo l’aggressione dell’Ucraina nel 2022".

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