Ciclismo

Tour de France, chi sono i favoriti della Grande Boucle 2023?

Tra pochi giorni partirà il Tour, la corsa più prestigiosa al mondo che vedrà i migliori ciclisti battersi su e giù per la Francia. Chi sono i favoriti per trionfare a Parigi, i possibili outsider ed i candidati alle altre maglie nel nostro approfondimento

Tour de France, chi sono i favoriti della Grande Boucle 2023?
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La lunga attesa è quasi terminata; mancano infatti pochi giorni all’inizio dell’appuntamento principe del calendario delle due ruote, il Grand Tour che da più di un secolo attira i migliori talenti al mondo sulle strade dell’Hexagone. Anche se la cosa non riempie noi cugini di gioia, il Tour de France continua a rimanere la corsa più desiderata dai ciclisti di tutto il mondo e, anche quest’anno sicuramente contribuirà a rallegrare i pomeriggi dei maniaci delle due ruote. Per iniziare la copertura che Il Giornale dedicherà al Tour 2023, partiamo quindi dall’esaminare il folto gruppo dei partenti e provare ad individuare chi potrà trionfare sugli Champs Elysées.

Vingegaard contro Pogacar

Nonostante i desideri di tutti gli appassionati per una corsa combattuta dalla prima all’ultima pedalata, tutto lascia presagire che, come successo al Giro, la lotta per il trionfo a Parigi sarà limitata ad un ristretto numero di corridori d’eccellenza. A meno di incidenti o problemi di salute, come nel caso di Remco Evenepoel o Teo Geoghegan Hart, probabilmente il Tour vivrà del duello a distanza tra i due favoriti d’obbligo, il campione uscente Jonas Vingegaard e lo sloveno Tadej Pogacar. L’assenza del campione del Giro d’Italia Primoz Roglic e del quattro volte campione Chris Froome, lasciato a casa a sorpresa dalla Israel-PremierTech, agevolerà il compito dei favoriti, che dovranno però rintuzzare gli attacchi di un gruppo molto competitivo. Il campione danese ha vinto in maniera molto convincente il Tour 2022 e sembra ancora maturato rispetto all’anno scorso. Anche se è uscito con le ossa rotte dal confronto con il rivale sloveno alla Parigi-Nizza, era abbastanza chiaro che non fosse ancora al massimo. Dopo aver stracciato la concorrenza al Delfinato, pochi dubitano che abbia quel che serve per ripetere l’impresa della scorsa stagione. A dargli una mano, una Jumbo-Visma che è stata fatta apposta per aiutarlo nella scalata al vertice. Sicuramente non sarà semplice per nessuno mettersi tra lui ed il secondo trofeo.

Vingegaard Paesi Baschi 2023

Il compito dello sloveno certo non sarà agevole ma difficile trovare qualcun altro nel peloton che possa battersela con il danese su ogni terreno. Il Tour è certo molto lungo e in 21 giorni può succedere davvero di tutto, ma l’avvicinamento alla Grande Boucle è stato meno sereno del solito. Pogacar, infatti, si era fratturato il polso lo scorso aprile durante la Liegi-Bastogne-Liegi ed ha dovuto rivoluzionare la sua preparazione. Qualche giorno fa ha dichiarato che l’infortunio è arrivato al momento giusto, visto che gli ha consentito di arrivare riposato alla partenza del Tour. Possibile che si tratti solo di pretattica, ma, almeno a giudicare dalla prestazione messa ai campionati nazionali sloveni, dove ha vinto sia la cronometro che la generale, dovrebbe essere in ottime condizioni. A dargli una grossa mano, poi, la ottima UAE Tour, che gli ha messo a disposizione fior di gregari.

Pogacar Freccia Vallone 2023

Chi sono gli inseguitori

La lotta per assicurarsi almeno un gradino sul podio di Parigi non sarà meno serrata, con una serie di ciclisti che sembrano posizionati in maniera ideale per infastidire il dominio dei cannibali. Anche se al momento è difficile sbilanciarsi troppo, se le cose dovessero mettersi bene, alcuni di loro potrebbero anche causare qualche grattacapo ai leader della generale. Dopo il trionfo nel Giro dell’anno scorso, difficile non includere in questo novero l’australiano Jai Hindley. La Bora-Hansgrohe non potrà dedicargli tutta l’attenzione, vista la presenza di velocisti che punteranno alla classifica a punti, ma il tracciato potrebbe dargli una mano. Dato che quest’anno ci sarà una sola cronometro, nemmeno troppo complicata, il Tour si deciderà sulle montagne, suo terreno di caccia preferito. Certo, gli mancheranno le tappe mostruose del Giro, ma avrà parecchie occasioni per disturbare i leader.

Hindley Tirreno Adriatico 2023

A provare l’impresa sarà anche un agguerrito trio di spagnoli, ansiosi di approfittare della partenza nei Paesi Baschi e mettere un Tour di alto livello. Il primo, Enric Mas, è forse un outsider, dato che al Delfinato stava poco bene ma se fosse al livello della prima parte della scorsa stagione sarebbe da prendere decisamente con le molle. Resta da capire se vorrà spendere subito tutte le sue cartucce o tenerne da parte qualcuna per la Vuelta. La Movistar presenta una squadra molto competitiva e gente come Jorgenson o Guerreiro gli potrà dare una grossa mano sulle salite più dure. Se fosse al massimo, potrebbe davvero essere un grosso problema per tutti. Il duo della Bahrain-Victorious gioca in casa e avrà una gran voglia di far bene, sostenuto da una squadra competitiva ma forse troppo concentrata sulle vittorie di tappa. Se Pello Bilbao è più uomo da top 10, al Giro di Svizzera sembrava in ottima forma prima di esser costretto ad abbandonare. Decisamente meno brillante Mikel Landa al Delfinato ma in primavera ha dimostrato di avere gamba e polmoni buoni per qualsiasi impresa. Meglio tenerli d’occhio.

Mikel Landa Paesi Baschi 2023

Buoni per la top 10? Parecchi

Il resto dei ciclisti che potrebbero cavarsela nella generale è decisamente più vario e inconsistente, a partire dal talento della Groupama David Gaudu. Le risse con Pinot e Démare non l’hanno certo aiutato ed al Delfinato si è notato. Ora gli toccherà dimostrare di meritarsi davvero la fascia da capitano ma fare meglio del quarto posto del 2022 non sarà affatto semplice. Ben O’Connor, invece, sentirà parecchio la mancanza delle cronometro ma sulle salite del Delfinato è sembrato in ottima condizione. A dargli una mano ci sarà Felix Gall, reduce da un ottimo Giro di Svizzera, ma difficile possa andare oltre ad un piazzamento onorevole. La Ineos-Grenadiers soffre in questo caso della presenza di troppi galli: Egan Bernal potrebbe battersela per la generale ma anche Daniel Martinez vorrà far bene, anche se, finora, ha peccato in quanto a regolarità. Carlos Rodriguez è più affidabile ma davvero improbabile che la compagine inglese possa lottare per il podio.

Simon Yates Romandia 2023

Simon Yates, invece, arriverà al Tour de France senza aver corso molto, strategia che nel caso di Roglic ha pagato profumatamente. L’unica corsa nella quale l’abbiamo visto in azione, la Parigi-Nizza, non è andata affatto male, nonostante la Jayco-Alula gli avesse preferito Groenewegen. Il tracciato sembra fatto apposta per le sue caratteristiche: probabile che il britannico dia il 100%. Le possibili sorprese non mancano, dall’imperscrutabile Richard Carapaz allo specialista delle corse da una settimana Mattias Skjelmose. L’ecuadoregno è partito a mille al Delfinato per poi scomparire sulle montagne ma, ai tempi della Ineos, era un maestro della generale. La EF non potrà sostenerlo altrettanto bene ma è da tenere comunque d’occhio. Ancora più convincente il danese della Trek-Segafredo, reduce da ottimi risultati nelle classiche del nord e dalla vittoria nel Giro di Svizzera. Impossibile, poi, sottovalutare gli idoli di casa: Romain Bardet gioca in casa ma ha pochissimi gregari pronti ad aiutarlo, mentre Guillaume Martin continuerà ad essere molto aggressivo e partecipare ad ogni fuga possibile ed immaginabile. Resta da capire quanto potrà aiutarlo la Cofidis, fattore niente affatto trascurabile.

Bardet Romandia 2023

Tanti specialisti agguerriti

Il resto del peloton, ovviamente, non starà lì a guardare ma avrà una serie di traguardi individuali o di squadra da raggiungere. Un Tour variegato come questo offrirà a molti la possibilità di salire in questa o quella classifica, rendendo più interessanti le varie tappe. Il parco di scalatori non è così agguerrito come quello al Giro ma c’è comunque gente interessante, da Thibaut Pinot al nostro Giulio Ciccone, da Aurélien Paret-Peintre ad Alexey Lutsenko. Impossibile, però, prevedere chi potrà portarsi a casa la maglia a pois. Gli specialisti delle classiche ed i tanti rouleurs potranno invece scatenarsi nella caccia alla vittoria di tappa, con parecchi pronti a fare l’impossibile per avere qualche vittoria memorabile o una fuga epica. Occhio, quindi, a Wout van Aert e Mathieu van der Poel ma anche a gente esperta come Christophe Laporte o Julian Alaphilippe. Stefan Küng ha speso parecchio al Giro ma potrebbe aver recuperato la forma. Vedremo come se la caverà.

Van Aert Evenepoel Svizzera 2023

La lotta forse più interessante sarà quella per la maglia verde, con la classifica a punti che sarà probabilmente dominata dai velocisti. Il Tour, al contrario del Giro, mantiene le tappe di montagna a lunghezze gestibili, consentendo agli sprinter di riuscire almeno ad arrivare entro il tempo massimo. Le volate, quindi, saranno zeppe di talenti e treni affiatati pronti a portarli alla volata in condizioni ideali. Il campo dei partenti è agguerrito come pochi altri, dall’eterno Mark Cavendish a Groenewegen fino a Jasper Philipsen e Caleb Ewan. Nonostante sia caduto proprio in volata al campionato nazionale, Peter Sagan dovrebbe farcela e potrebbe giocarsi le sue carte. Più semplice, però, che la classifica a punti favorisca gente meno esplosiva e più regolare come Christophe Laporte, Wout van Aert o il danese Mads Pedersen, che al Giro ha dimostrato di saper trovare il binario giusto nelle volate affollate.

Basterà per portare a casa la maglia verde? Lo scopriremo solo vivendo. Buon Tour de France a tutti!

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