Cimaschi, i Salesiani non perdonano la sinistra

Come volevasi dimostrare: anche ieri, vinti da serio imbarazzo politico-ideologico, i membri targati centrosinistra della commissione nomine della Regione hanno rinviato la ratifica dell’incarico a Enrico Cimaschi come componente del Corerat, l’organo di controllo per l’assetto del sistema radiotelevisivo. Alle polemiche seguite al «balletto» delle scorse settimane - prima Cimaschi designato all’unanimità dalla giunta Burlando, poi «sospeso» in quanto si è scoperto che è un esponente di Forza Italia e, peggio ancora, un cattolico impegnato nel sociale - si sono aggiunte nelle ultime ore le prese di posizione indignate di numerosi esponenti del mondo politico, ecclesiastico e del volontariato. Fra questi, chiara e forte si è fatta sentire la voce di don Alberto Lorenzelli, ispettore dei Salesiani per l’area Liguria-Toscana e presidente nazionale della Cirm-Conferenza italiana superiori maggiori: «Sono molto amareggiato e dispiaciuto per la piega assunta dalla vicenda. Cimaschi, posso ben dirlo io che l’ho avuto sempre vicino - dichiara don Lorenzelli -, è una persona corretta, un padre di famiglia, ma anche un uomo capace a livello organizzativo e professionale, perfettamente all’altezza dell’incarico per cui è stato nominato. Nell’ambito del suo impegno a favore della comunità ecclesiale, poi, Cimaschi ha dimostrato doti e impegno assoluti, in particolare nel campo della tutela dei diritti dei minori. La scelta della sua persona - conclude l’ispettore dei Salesiani - è ben al di sopra di diatribe politiche o ideologiche, ma corrisponde invece a criteri di valorizzazione della qualità».

Analogo il parere del consigliere regionale Giovanni Macchiavello (gruppo Per la Liguria-Sandro Biasotti) che parla di «incredibile atteggiamento della maggioranza», mentre l’ex assessore Tullio Mazzolino, presidente dell’Associazione popolari europei per la Liguria, esprime «piena solidarietà a Cimaschi» e stigmatizza «il gravissimo, assurdo episodio di discriminazione».

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