Pechino - Il ministro degli Esteri cinese,
parlando in vista di due importanti anniversari la settimana
prossima, ha ammonito altri Paesi di non permettere al Dalai Lama
di usare il loro territorio per promuovere la causa tibetana.
L'anno scorso cancellato summit con Ue Pechino ha cancellato un summit Cina-Ue l’anno scorso dopo che
il presidente francese Nicolas Sarkozy ha incontrato il leader
spirituale tibetano in esilio che le autorità cinesi ritengono un
separatista.
Il Dalai Lama, che ha lasciato il Tibet nel marzo del 1959 dopo il
fallimento della rivolta contro i cinesi, afferma di voler solo una
maggiore autonomia per la remota regione della Cina occidentale e
non l’indipendenza.
Non ospitare il Dalai Lama "Nello sviluppo di relazioni con la Cina, altri Paesi non dovrebbero
consentire al Dalai Lama di visitarli e di organizzare presso di loro
le attività separatiste tibetane", ha detto il ministro degli esteri
cinese Yang Jiechi durante una conferenza stampa a margine di un
meeting annuale del parlamento.
"Credo che questo sia parte integrante delle norme che
presiedono alle relazioni internazionali", ha aggiunto.
Cinquant'anni di esilio Martedì prossimo cade il 50esimo anniversario dell’esilio del Dalai Lama, mentre il 14 marzo è il primo anniversario della rivolta scoppiata a Lhasa in cui morirono, nella repressione cinese, 19 persone. La Cina governa la remota e montagnosa regione del Tibet con il pugno di ferro da quande le truppe comuniste marciarono sul territorio nel 1950.
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