da Roma
Scatta oggi lannunciata rimozione delle restrizioni sugli investimenti allestero a cittadini e imprese della Cina: il Dragone spalanca i cancelli della sua Grande Muraglia finanziaria, che in questo caso sbarrava luscita ai capitali delle società e dei risparmiatori. Una mossa che potenzialmente consentirà a un gigantesco flusso di investimenti di riversarsi sui mercati di tutto il mondo e, in prospettiva di medio-lungo termine, dovrebbe avere un impatto significativo sullo spinoso nodo dei cambi, favorendo quella rivalutazione dello yuan chiesta con insistenza da Stati Uniti e altre potenze occidentali.
La svolta era stata annunciata da Pechino due settimane or sono, alla vigilia di una visita del presidente Hu Jintao in America: ai risparmiatori sarà concesso di investire in valuta estera lequivalente di circa 20mila dollari lanno, mentre le quote limitative per le imprese dovrebbero essere totalmente rimosse, secondo quanto riferiva nei giorni scorsi lagenzia ufficiale Xinhua citando fonti dellamministrazione, senza fornire una data precisa. Tutte le procedure necessarie saranno semplificate e per le banche del Dragone il provvedimento implicherà la possibilità di convertire i depositi in valute estere e successivamente investire sui mercati obbligazionari globali. Finora per compiere investimenti allestero le imprese cinesi dovevano ottenere lautorizzazione dello Stato, mediante procedure lunghe e complesse, una situazione che secondo le società limitava le possibilità di trarre vantaggio dalle opportunità che si creavano sul mercato globale.
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