La Cina spaventa i mercati Delude la crescita in America

Si ridimensiona la portata della ripresa economica negli Stati Uniti. Nel terzo trimestre 2008 la crescita del Pil è stata pari al 2,8%, nettamente più bassa del 3,5% stimato il mese scorso. Pur evidenziando il maggiore avanzamento degli ultimi due anni, il dato fornito dal Dipartimento al Commercio delude ed evidenzia alcuni problemi come la crescita delle importazioni (+20,8%), più rapida di quella delle esportazioni (+16,4%), nonostante il mini-dollaro. Tuttavia, la Federal Reserve ha rivisto al rialzo le stime sul Pil Usa per il 2010, visto in crescita tra il 2,5% e il 3,5%. Lo si legge nelle minute delle riunioni del Fomc, il braccio di politica monetaria della Banca Centrale americana, tenutesi gli scorsi 3-4 novembre.
Si sta stabilizzando anche il mercato delle abitazioni. Nel terzo trimestre di quest’anno i prezzi sono aumentati mediamente dell’1,3% rispetto ai tre mesi precedenti, anche se nell’anno la perdita resta notevole (-9,36%). Anche la fiducia dei consumatori Usa, calcolata dal Conference Board, offre qualche segnale di ripresa in novembre. Tuttavia, la percezione attuale della situazione economica resta negativa. Bisognerà vedere come queste sensazioni influenzeranno gli atteggiamenti dei consumatori americani alla vigilia di due appuntamenti essenziali: domani, 26 novembre è il Thanksgiving, una delle festività più sentite negli Stati Uniti, a cui fa seguito il cosiddetto black friday, giornata di sconti sensazionali in tutto il Paese. In dicembre, poi, prende il via la stagione dei regali natalizi: secondo il sondaggio del Conference Board, la famiglia americana media spenderà 390 dollari, il 7% in meno dell’anno passato.
La deludente crescita americana ha influenzato i mercati finanziari e il cambio: il dollaro è sceso ai minimi delle ultime sei settimane nei confronti dello yen giapponese, mentre il cambio con l’euro è rimasto piatto. Le Borse hanno girato in negativo, e quelle europee hanno tutte chiuso col segno meno: Francoforte -0,55%, Parigi -0,75%, Londra -0,59%. Più corposi i ribassi in Piazza Affari (Ftse all share in calo dell’1,06% e il Mib dell’1,08%). Debole anche Wall Street: Dow Jones -0,13% e -0,36% il Nasdaq.
«L’economia globale si è stabilizzata, migliora, ma è ancora vulnerabile», sottolinea il direttore generale del Fondo monetario, Dominique Strauss-Kahn. E ricorda che la disoccupazione è ai massimi storici «e potrà ancora salire». In questa prospettiva, secondo il Fmi sarebbe sbagliato avviare troppo presto le exit strategy dalle misure straordinarie messe in campo dai governi per fronteggiare la crisi. «La sostenibilità della ripresa - avverte il managing director del Fondo - dipenderà dalle decisioni che saranno assunte nei prossimi mesi».

Strauss-Kahn vede anche il rischio di bolle nei mercati finanziari: «Abbiamo scacciato il fuoco, ma adesso c’è acqua dappertutto», osserva, anche se ritiene che per le politiche monetarie accomodanti la exit strategy sia più facile rispetto alle politiche di sostegno all’economia reale.

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