La Cina trema: si temono 10mila morti

Sisma nella regione del Sichuan, nel sud-ovest del Paese. Molte città ancora inaccessibili: il bilancio delle vittime destinato a salire. La scossa 7,8 gradi della scala Richter è una delle più gravi mai registrate dai sismologi

La Cina trema: si temono 10mila morti

Per la Cina il 2008 doveva essere solo l’anno delle Olimpiadi, ora rischia di essere ricordato per tutt’altro. Dopo la rivolta in Tibet del marzo scorso adesso è la natura a ribellarsi a Pechino. Il terremoto che ha colpito alle 14.28 di ieri (le 8.28 del mattino in Italia) il sud-ovest del Paese ha raggiunto i 7,8 gradi della scala Richter, una delle più forti scosse di tutti i tempi. L'epicentro del sisma è stato localizzato nella provincia sud-occidentale del Sichuan e per la sua intensità è stato paragonato a quello che nel luglio 1976 ha provocato oltre 270mila morti nella Cina del Nord. Il bilancio delle vittime parla di quasi 10mila morti, ma è destinato a salire. Tra le prime notizie giunte quella di cinque scuole crollate e un ospedale distrutto. Molti alunni sono morti in una scuola elementare nella municipalità di Chongqing, megalopoli cinese che sorge sulle rive del fiume Yangtze, nel centro della Cina, e che confina con il Sichuan. In una delle scuole crollate sarebbero rimasti sotto le macerie circa 900 ragazzi. L’agenzia Nuova Cina ha riferito che gli abitanti del luogo hanno aiutato decine di studenti a fuggire dall’edificio semidistrutto. Cinque gru stanno ancora scavando mentre i genitori in preda all’ansia attendono nei pressi.

Centinaia di persone sono rimaste sepolte sotto le macerie di due industrie chimiche nella città di Shifang, dove, dopo il crollo, si sono disperse nella zona circa 80 tonnellate di ammoniaca. Anche i danni, come il numero delle vittime, non sono ancora stati in realtà quantificati. Il primo ministro cinese, Wen Jiabao, recatosi sul posto per constatare la situazione ha definito l'evento «un disastro». Il presidente Hu Jintao ha ordinato di portare soccorso immediato alle popolazioni colpite e, sin dalle prime ore, sono presenti sul posto alcuni reparti dell'Esercito popolare di liberazione cinese per aiutare nei soccorsi le autorità provinciali. La contea di Wenchuan, la zona maggiormente interessata dal sisma, è ancora inaccessibile ed è abitata da 112mila persone, il 19% delle quali di etnia tibetana. La contea è nota per essere la località dove si trova la riserva dei famosi panda giganti di Wolong.

Dalla violenza del sisma sono state interessate anche le province limitrofe del Gansu e dello Yunnan e la municipalità di Chongqing, nella cui area metropolitana vivono circa trenta milioni di abitanti, e dove sorge la diga delle Tre Gole, la più grande del mondo, che nel periodo della sua costruzione ha provocato immensi danni ambientali e lo sfollamento di 1,2 milioni di persone. Secondo i primi accertamenti la diga non avrebbe subito danni.

Le scosse del sisma sono state avvertite anche a Pechino, Shanghai, e nella capitale thailandese, Bangkok. Nella capitale cinese, alcuni edifici del Central business district, il distretto degli affari che si trova nella zona est della città, sono state evacuate per alcuni minuti. Alcuni impiegati che lavora negli uffici di società occidentali nel centro di Pechino, ha affermato di avere sentito il pavimento tremare per due o tre minuti prima di lasciare l'edificio con i suoi colleghi. Anche Hong Kong e Taipei, capitale dell'isola di Taiwan, hanno tremato per alcuni minuti.

La provincia del Sichuan ha una popolazione di 87 milioni di abitanti. È la terza provincia più popolata del Paese. Nella prefettura di Aba, che contiene la contea di Wenchuan, la popolazione di origine tibetana raggiunge il 52% del totale degli abitanti.

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