«Cinecittà» è vicina Milano fa sogni sul grande schermo

Via ai lavori: sedicimila metri quadri dell’ex Manifattura Tabacchi saranno trasformati in un nuovo polo del cinema

Chiara Campo

Dal palco del Mazdapalace dove il popolo della Lega festeggiava la nuova «Miss Padania», sabato sera, il Senatùr Umberto Bossi è stato fin troppo ottimista: «Tra una settimana verrà inaugurata la Cinecittà di Milano, e sarà una grossa occasione per far rinascere il cinema in questa città». È vero che il sogno della cittadella del cinema si fa sempre più vicino, ma per tagliare il nastro ci vorrà ancora un anno, almeno. Un’«inaugurazione» però ci sarà comunque, nei prossimi giorni, ed è quella dei cantieri che cominceranno a trasformare l’ex Manifattura Tabacchi in quella che giustamente Bossi ha definito la «Cinecittà milanese».
Dopo l’accordo di programma firmato circa un anno fa tra la Regione Lombardia, il Comune e la Provincia di Milano, il Centro sperimentale di cinematografia presieduto da Francesco Alberoni, l’Agenzia del demanio e Fintecna spa, proprietaria dell’area che tra via Santa Monica, viale Suzzani, via Esperia e viale Fulvio Testi occupa circa 80mila metri quadrati, questa settimana arriveranno finalmente le ruspe che nel giro di un anno trasformeranno le vecchie Manifatture in un polo del cinema e della cultura. Della storica fabbrica verranno recuperati solo i due edifici principali (circa 16mila metri quadrati), e i lavori partiranno proprio da quello che si affaccia su viale Fulvio Testi e che diventerà la sede del Centro sperimentale di cinematografia, il dipartimento lombardo della storica scuola del cinema fondata a Roma nel 1935, e da cui sono usciti talenti come Claudia Cardinale o Michelangelo Antonioni. Una sede temporanea del Centro esiste già a Milano, è in via Santa Marta e sta preparando 16 allievi ad un futuro sul grande schermo o dietro la cinepresa. In attesa di trasferirsi nella cittadella che, ricorda l’assessore comunale allo Sviluppo del territorio Gianni Verga, «ospiterà anche l’Archivio regionale di etnografia e storia sociale», che raccoglie registrazioni audio e video e documenti che riguardano tutti gli aspetti della cultura popolare, dalla musica, al dialetto, alla poesia, «e si sposteranno lì anche le Scuole civiche di cinematografia. Ci saranno alloggi per gli studenti del centro sperimentale che vengono da fuori sede e qualche attività commerciale».
«La Lombardia si sta orientando sempre di più al cinema, anche come forma alternativa di investimento in quelle aree dove le imprese tessili stanno attraversando un momento di forte crisi - spiega l’assessore regionale alla Cultura, Ettore Albertoni -. La cittadella di viale Fulvio Testi sarà dunque uno strumento importante.

Ma già da novembre a Busto Arsizio nascerà un’importante iniziativa didattica, sostenuta dalla Regione, che formerà i giovani ad un futuro nel cinema a tutto campo: non solo recitazione, ma anche tecnica del suono, doppiaggio, montaggio».

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