Cinema, incassi in calo? Il quarto Pirati dei Caraibi sfiora i 15 milioni di euro

Gli incassi calano: è sbagliato dare la colpa al bel tempo. Andrebbe piuttosto addebitata alla qualità delle pellicole che vengono distribuite nei mesi centrali dell’anno

Cinema, incassi in calo? 
Il quarto Pirati dei Caraibi 
sfiora i 15 milioni di euro

Milano - Gira e rigira, si fa prima a dare la colpa al bel tempo per giustificare, in qualche modo, il calo negli incassi cinematografici complessivi. Come se l’andare al cinema fosse solo attività da giornate buie e cupe e non una logica conseguenza del desiderio di vedere un bel film. Del resto, siamo il popolo delle giustificazioni e quindi ci sta che i bollettini riepilogativi del box office di fine settimana riportino, quasi come dogma di fede, l’equazione che i pochi biglietti staccati siano figli dei gradi (tanti) della temperatura primaverile ed estiva. Questa teoria, però, non spiegherebbe come abbia fatto un film come il quarto episodio dei «Pirati dei Caraibi» (ancora primo al botteghino davanti al secondo «Una notte da leoni»), a sfiorare, in poco tempo, quota 15 milioni di euro. La verità è che se è innegabile che ci sia un calo negli introiti delle sale cinematografiche in questo periodo dell’anno questo è da addebitarsi alla qualità delle pellicole che vengono distribuite nei mesi centrali dell’anno. O pensate che la gente si metta in fila per correre a vedere quel «capolavoro» alla rovescia di «Zack & Miri - Amore a...primo sesso», tirato fuori inopinatamente dal cassetto, dove ci auguriamo ritorni presto, a distanza di tre anni? E’ il minimo che abbia chiuso solo settimo, nel fine settimana, con neanche 150mila euro di incasso.

Tra le novità, ben otto, messe in circolo da venerdì (ma ormai, si è presa l’abitudine di anticipare alcune uscite di un paio di giorni) quella andata meglio è «Paul» tenero sci-fi che omaggia un filone che non tramonta mai; non a caso, anche Spielberg si è regalato un cameo in questo film dove protagonista è un ET sopra le righe braccato dal governo americano. Il soprannaturale, poi, è genere che non conosce stagioni; così non sorprende il quarto posto di «ESP - Fenomeni paranormali», pur con cifre decisamente non esaltanti. Quinta posizione, invece, per il cartoon Garfield, il gatto dei record finito, anche lui, vittima ignara del 3D.

Si fa fatica, invece, a trovare traccia degli altri debutti. Per vostra curiosità: «Tutti per uno (13° con 39.683 euro), «La polvere del tempo» (15° con 29.939 euro), «Four Lions» (17° con 26.832 euro), «Nauta» (31° con 3.326 euro).

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