Ma non era un classico della propaganda berlusconiana quel «fatto!» apposto, a mo’ di timbro, sulle pratiche di governo? Invece ecco che l’Unità titola a tutta pagina: «Fatto! Roma ha la sua Cinefesta». Come se, di fronte a una promessa assunta di fronte agli elettori, il cinefilo sindaco Veltroni avesse risolto la faccenda alla svelta, col solito spirito pragmatico-mecenatesco. L’appuntamento è per il 13 ottobre 2006, praticamente un mese dopo la Mostra, e fa una certa impressione scoprire che, rispetto alla rassegna veneziana, la più antica del mondo, la nascente festa romana potrà contare su un budget ben più corposo: 9 milioni di euro contro 6.
Lo slogan di lancio recita: «Sarà un festival per chi non è mai stato a un festival e non ha neanche un libro di cinema a casa». Proposito apprezzabile, in linea con la filosofia degli eventi cara al sindaco. Ma che l’oggettiva rivalità con Venezia sia già acqua passata solo perché il presidente della Biennale, Croff, per quieto vivere, avrebbe accettato di figurare nel comitato di fondazione, be’, questa è una solenne frescaccia.
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