
A 92 anni si è spento Enrico Lucherini, press agent delle star italiane, da Claudia Cardinale a Sophia Loren. Avrebbe compiuto 93 anni il prossimo 8 agosto e la conferma è arrivata da Gianluca Pignatelli, socio, allievo e amico, che ha dato la notizia all'Ansa. "Siamo qui a piangerlo, si è spento nel sonno e con tutto il nostro affetto", ha detto all'agenzia. Lucherini è stato un precursore di questo mestiere, da molti viene indicato come l'inventore del ruolo del press agent. Ha iniziato a fare questo lavoro negli anni Sessanta, quando la Dolce Vita stava nascendo nel nostro Paese, e lo ha fatto con uno stile personale e irripetibile, al punto di dare vita al neologismo "Lucherinata", sinonimo di iperbole promozionale, di bufala d'autore, di trovata-choc per imporre un film o un personaggio.
Ironico, geniale, spiritoso, esibizionista quanto basta, temuto e amato, Lucherini ha lanciato quasi novecento film, da "Teorema" a "Fantozzi", dal "Gattopardo" a "King Kong", da "Morte a Venezia" a "Sotto il vestito niente" e a "Baària". Ha fatto storia, tra le tante "lucherinate", la promozione del film "Il Gattopardo" durante il Festival di Cannes quando gli venne l'idea di far arrivare un vero ghepardo, impressionando non poche persone. Un'altra, quando chiamò i fotografi, e non l'ambulanza, dopo il tamponamento di Sylva Koscina in via Veneto, che secondo alcune leggende ha dato il via alla fama di quella strada, che per anni è stato un simbolo dell'Italia e della nostra cultura.
Tutti gli attori volevano essere seguiti da lui, almeno fino a quando, all'età di 80 anni, ha deciso che era venuto il tempo della pensione. Nella sua abitazione ai Parioli al primo piano sono passati praticamente tutti ed esserci voleva dire avere in un ruolo in quel mondo. Storicamente la prima lucherinata fu nel 1959 per la "Notte Brava di Bolognini": a fine riprese li fece buttare tutti in piscina, Anna Maria Ferrero, Elsa Martinelli, Rosanna Schiaffino, Antonella Lualdi. I fotografi scattarono "l'incidente" e il film finì sui giornali.
Il mestiere che si è inventato, spiegava, "è stato un modo per continuare a recitare essendo un cane". Alla soglia degli 80 anni, però, non si divertiva più: "Tutto è cambiato, i social network fanno avvicinare gli attori e tu finisci per non parlarci più".