Addio a Silvia Pinal, la grande musa di Luis Buñuel

Scomparsa la grande attrice e star della tv messicana Silvia Pinal, musa di Luis Buñuel. Aveva 93 anni

Addio a Silvia Pinal, la grande musa di Luis Buñuel
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Se n'è andata giovedì, 28 novembre, all'età di 93 anni per le complicanze di un'infezione urinaria, Silvia Pinal, la grande attrice dell'età dell'oro del cinema messicano degli anni '40 e '50. Aveva 93 anni. Nel corso della sua lunga carriera era comparsa in film come Cantinflas e Tin Tan, ma la fama internazionale arrivò con i film diretti da Luis Buñuel.

La musa di Buñuel

Diventata la musa del regista recitò nel 1961 in "Viridiana", che fu vietato in Spagna dalla dittatura militare di Francisco Franco e condannato dal giornale ufficiale del Vaticano, "L'Osservatore Romano", per le sue critiche "blasfeme" alla Chiesa cattolica. Il film fu proibito anche nel Messico ma dopo una visita in Francia, l'attrice riuscì a tornare in patria con una copia che veniva spesso utilizzata per proiezioni private. Nella pellicola interpretava una suora biondo platino, in procinto di prendere i voti religiosi, ma in lotta con la fede. Nonostante le critiche, Il filn vinse la Palma d'oro al festival di Cannes nel 1961.

L'anno dopo fu la protagonista de "L'angelo sterminatore” insignito del Premio Fipresci a Cannes e tre anni dopo in “Simone del deserto” vincitore del Leone d'argento alla Mostra del Cinema di Venezia, che diventarono una trilogia. Fu una delle poche attrici dell'Età dell'Oro, che riuscì ad avere grande successo anche in tv, quando la carriera cinematografica era al tramonto. Ha anche lavorato come produttrice.

La carriera

Iniziò a recitare in teatro alla fine degli anni '40 con il regista di origine cubana Rafael Banquells, che sarebbe diventato il primo dei suoi quattro mariti. L'esordio nel cinema avvenne nel 1950, quando a 18 anni ottenne ruoli da protagonista in coppia con due delle più grandi star del cinema messicano, Germán Valdés e Mario Moreno, per poi recitare anche al fianco del famoso attore-cantante Pedro Infante.

Delle oltre 110 pellicole tra cinema e tv, Pinal ha lavorato soprattutto in Messico, anche se è apparsa in diversi film con attori di Hollywood, tra cui "I cannoni di San Sebastian" (1968) di Henri Verneuil (1968), film d'azione con Anthony Quinn e Charles Bronson, e "4 bastardi per un posto all'inferno" (1969) di Samuel Fuller interpretato da Burt Reynolds.

La vita privata

Dopo il secondo divorzio il produttore cinematografico messicano Gustavo Alatriste, Pinal sposò in terze nozze assieme al cantante e attore Enrique Guzmán. Dalla loro unione sono nati la cantante Alejandra e il musicista Luis Enrique. Dopo il terzo divorzio, la star messicana sposò il governatore dello stato di Tlaxcala Tulio Hernández Gomez, con cui è rimasta insieme dal 1982 al 1995.

L'attrice era nata a Guaymas il 12 settembre 1931, Silvia Pinal Hidalgo. Con María Félix e Dolores del Río ha formato il trio delle attrici messicane più famose nella storia del cinema. Dopo i successi messicani prese parte a una serie di film in Spagna, la gran parte dei quali diretti da Tulio Demicheli. In Italia lavorò con Vittorio De Sica nella commedia di Giorgio Bianchi "Uomini e nobiluomini" (1959) e più di due decenni dopo in "Carlotta" (1981) di Stefano Rolla, il regista morto durante l'attentato del 12 novembre 2003 alla base italiana di Nasṣiriya, dove si era recato per un progetto di un film da girare in Iraq.

Il ricovero

All'inizio di novenbre la famiglia dell'attrice aveva comunicato il suo ricovero in ospedale per un'infezione urinaria. Ieri sera, arriva la notizia della morte confermata dal ministro della Cultura messicano, Claudia Curiel de Icaza. “La sua eredità come artista e il suo contributo alla nostra cultura sono indimenticabili.

Riposa in pace", ha scritto Curiel de Icaza. L'attrice lascia l'ex marito Enrique Guzmán, e le sue figlie, l'attrice Sylvia Pasquel e la cantante rock Alejandra Guzmán.

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