Lutto nel mondo del cinema e della televisione: Tom Troupe, storico attore americano noto per aver recitato in serie di culto come Star Trek, La signora in giallo, E.R. e Missione Impossibile, è morto all’età di 97 anni nella sua casa di Beverly Hills, per cause naturali. La scomparsa è avvenuta cinque giorni dopo il suo compleanno, il 15 luglio, ed è stata confermata da un portavoce della famiglia.
Una vita tra palco e schermo
Nato a Kansas City, Missouri, nel 1928, Troupe iniziò la sua carriera nel teatro locale prima di trasferirsi a New York nel 1948. Lì vinse una borsa di studio per studiare recitazione presso l’Herbert Berghof Studio, sotto la guida della celebre attrice Uta Hagen. Dopo aver servito nella Guerra di Corea, dove ricevette la Bronze Star, Troupe debuttò a Broadway nel 1957 interpretando Peter van Daan ne Il diario di Anna Frank.
Dal 1958 si stabilì a Los Angeles, dove diede il via a una lunga carriera televisiva e cinematografica. Tra le sue numerose apparizioni si ricordano quelle in serie di grande successo come Il fuggiasco, Selvaggio West, Il dottor Kildare, Ben Casey, Marcus Welby, Le strade di San Francisco e New York New York.
Cinema e teatro: una carriera senza pause
Al cinema, Troupe recitò in film come Il grande pescatore (1959), La brigata del diavolo (1968), Che! (1969), I guerrieri (1970), Summer School (1987) e Belli e dannati (1991), diretto da Gus Van Sant. Nonostante il successo sullo schermo, non abbandonò mai il teatro, recitando spesso al fianco della moglie Carole Cook, anche lei attrice, scomparsa nel 2023. La coppia è stata protagonista di numerosi spettacoli, tra cui Il leone d’inverno, Festa del papà e La partita a carte. Troupe fu anche co-autore e interprete del monologo teatrale: Il diario di un pazzo.
Una vita lunga e intensa
Sposato dal 1964 con Carole Cook, il loro sodalizio artistico e personale è durato quasi sessant’anni.
Tom Troupe lascia il figlio Christopher, la nuora Becky, una nipote, Ashley, e numerosi nipoti e pronipoti. Con la sua scomparsa se ne va una figura discreta ma profondamente radicata nella storia del teatro e della televisione americana.