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Altri 100 di questi anni, "spazzacamino": Dick van Dyke festeggia un secolo di cinema e tv

Da "Mary Poppins" (era il mitico Bert) al "Detective in corsia", passando per il celebre "The Dick van Dike Show", l'attore americano ha accompagnato intere generazioni tra il piccolo e grande schermo

Altri 100 di questi anni, "spazzacamino": Dick van Dyke festeggia un secolo di cinema e tv

Soltanto pochi mesi fa temeva di non riuscire ad arrivare, per un soffio, a festeggiare alla cifra anagrafica tutta tonda: tant'è che Dick van Dyke, alla fine, ha desiderato anticipare di qualche giorno il suo compleanno numero 100 – che compie ufficialmente oggi – un po' per una questione scaramantica, ma soprattutto per sfruttare la meravigliosa occasione per vivere una bella serata con i suoi amici più cari a Malibu, in California. "A volte mi vanto di come sono arrivato a 100 anni e la verità è che, se avessi saputo che avrei vissuto così a lungo, mi sarei preso più cura di me stesso. Ed è frustrante perché non sei cosa ho fatto bene. A parte mia moglie, non ho fatto niente di giusto", ha affermato in quella circostanza.

Una frase dal sapore abbastanza amaro per un attore che ha fatto della risata la propria cifra stilistica per un intero secolo di vita, tanto da scrivere nella sua autobiografia di dieci anni fa: "Non ci sono limiti di età per i sogni o per le risate". Del resto, stiamo parlando di una vera leggenda internazionale che ha accompagnato decenni di cinema, teatro, musica e televisione: van Dick può infatti vantare una lunga carriera che comprende il mestiere di cantante, intrattenitore, comico e produttore televisivo, vivendo nella propria lunghissima carriera più di una trasformazione, personale e sociale.

Se per moltissimi ad averlo reso iconico è la sua partecipazione al film musical "Mary Poppins" (1968) nel ruolo dello spazzacamino, per i più appassionati ed esperti è il "The Dick Van Dyke Show" (1961-1966) ad avergli consentito di esprimere tutto il suo intelligente e vivace talento. Nato il 13 dicembre 1925 in Missouri, figlio di una stenografa e di un commesso viaggiatore, Dick van Dyke entra a far parte del laboratorio di recitazione fin dagli anni della scuola; tuttavia durante il suo ultimo anno di liceo è costretto a lasciare gli studi per unirsi all'Air Force come pilota nella Seconda Guerra Mondiale.

Lavora così alla radio come speaker prima di entrare nei Servizi Speciali dove – anche per necessità – mostra ai colleghi le sue doti di comico. Nel 1946 fa ritorno a casa e continua a lavorare in radio diventando un conduttore popolare. Nel 1959, gli viene offerto un ruolo in "The Girls Against the Boys" accanto a Shelley Berman, Bert Lahr e Nancy Walker. Broadway diventa così il suo trampolino di lancio definitivo. Nel 1961 riceve un Tony Award per la sua interpretazione di Albert Peterson in Bye Bye Birdie, mentre tra gli altri spettacoli degni di nota ci sono sicuramente i successivi musical Same Time, Next Year (1977) e The Music Man (1979).

In ogni caso, è il "The Dick Van Dyke Show" a fissare un punto fermo della sua storia artistica, e per più motivi. Cinque stagioni per un totale di 158 episodi, in cui van Dyke interpreta Rob Petrie, sceneggiatore di uno show comico, il cui equilibrio quotidiano a New York si alterna tra vita professionale (scrivendo per l'Alan Brady Show, ispirato agli show tipo "Sid Caesar") e quella familiare con sua moglie Laura e il figlio Ritchie. La sitcom sperimentale e innovativa, ideata da Carl Reiner per la CBS, mescola umorismo slapstick, satira del mondo dello spettacolo e rappresentazione moderna della vita coniugale dell'epoca.

È inevitabile per van Dyke assurgere a star della televisione americana: e difatti, negli anni seguenti, appare come guest star in serie come "Colombo", "Autostop per il cielo", "Cuori senza età", "Matlock", "Due come noi", fino a titoli più moderni come "Sabrina, vita da strega", "Scrubs" e "The Middle". E dal 1993, sempre pieno di forze e voglia di andare avanti, si lancia in una nuova avventura: il medical drama "Un detective in corsia". Qui, nei panni di un medico, risolve i crimini con l'aiuto del figlio (interpretato dal vero figlio Barry van Dyke). Volente o nolente, comunque, il 1964 rimane il suo anno d'oro: prima con "La signora e i suoi mariti" e poi - soprattutto - con "Mary Poppins" consolida il suo rapporto con il cinema e il pubblico della sala cinematografica. Dick Van Dyke entra nell'immaginario collettivo grazie al ruolo di Bert, spazzacamino e "folle" artista di strada ambulante.

L'attore è, sì, l’amico di Mary Poppins (con un accento inglese non irreprensibile e per questo criticato), ma è anche il vecchio direttore della banca nascosto sotto un pesante trucco prostetico. Qua, nei titoli è accreditato come "Navckid Keyd" (un anagramma del suo nome) e nel 2018 parteciperà anche al sequel "Mary Poppins Returns" per interpretare il figlio di quel personaggio già visto 54 anni prima. A proposito di Mary Poppins pochi anni fa aveva dichiarato: "Non avevo idea che sarebbe diventato un classico. Sono solo orgoglioso di aver fatto parte di qualcosa che ha portato tanta gioia alle persone".

Oggi quel "classico" spegne 100 candeline, ma nell'anima resta quell'eterno giovane irriverente Bert che canta "Cam caminì, cam caminì, spazzacamin" o il memorabile "Supercalifragilistichespiralidoso" a braccetto insieme a Julie Andrews. Tanti auguri, caro Dick: e ancora cento di questi anni.

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