Biancaneve e il cacciatore, chi è Elizabeth Bathory, la contessa sanguinaria che ha ispirato il personaggio di Charlize Theron

La regina interpretata da Charlize Theron ha una fonte di ispirazione reale e macabra, fatta di omicidi e sangue: ecco chi ha ispirato Biancaneve e il cacciatore

Biancaneve e il cacciatore, chi è Elizabeth Bathory, la contessa sanguinaria che ha ispirato il personaggio di Charlize Theron

Le fiabe sono da sempre un terreno fertile dal quale estrarre materiale per nuove pellicole. Biancaneve e il cacciatore, in onda questa sera alle 21.25 su Italia 1, è l'ennesima trasposizione della fiaba sulla ragazza dalla pelle bianca come la neve che ha ispirato la gelosia della sua perfida matrigna. Il film diretto da Rupert Sanders, però, aggiunge una venatura molto più cupa rispetto, ad esempio, al lungometraggio d'animazione targato Disney.

Biancaneve e il cacciatore, la trama

Re Magnus (Noah Huntley) ha da poco seppellito la moglie ed è impegnato a combattere contro un regno vicino. La guerra, però, si risolve in suo favore e il sovrano riesce anche a liberare la prigioniera dei nemici, la principessa Ravenna (Charlize Theron). Magnus non riesce a resistere al fascino di Ravenna, al punto da sposarla: questo non solo la rende regina, ma anche matrigna di Biancaneve (Kristen Stewart). Peccato che le intenzioni di Ravenna non siano affatto romantiche: durante la notte di nozze, infatti, la donna uccide il suo sposo e decide di rinchiudere Biancaneve in una torre, per poter così prendere il trono. Il regno, però, comincia ben presto ad appassire, proprio come le giovani ragazze che Ravenna rapisce e uccide per poter usare il loro sangue come filtro per la sua giovinezza e la sua bellezza. Grazie allo Specchio Magico, però, Ravenna scopre che Biancaneve è destinata ad ucciderla e a porre la parola fine al suo regno di terrore. Assume così il cacciatore Eric (Chris Hemsworth) per strappare il cuore di Biancaneve, ma la ragazza nel frattempo è riuscita a scappare e a nascondersi nella foresta che confina col regno. Sarà l'inizio di un'avventura fatta in egual modo di amore e morte.


L'ispirazione di Charlize Theron

Come si diceva nel primo paragrafo di questo articolo, Biancaneve e il cacciatore è un film che ha voluto vestire la fiaba di toni ancora più tetri e cupi. A differenza del cartone animato - che è la versione che tutti conoscono di più - si sottolinea molto di più la crudeltà della regina e anche la sua ossessione per l'idea di bellezza e di giovinezza. Un tema che potrebbe essere anche molto attuale, soprattutto in una società come quella odierna che è sempre più orientata verso l'apparenza, l'idea di mostrarsi perfetti, a dispetto dell'impegno a essere una brava persona. E per ottenere questo ideale di bellezza, il personaggio di Ravenna è pronto davvero a tutto. La tensione all'apparenza e alla giovinezza eterna, infatti, è sottolineata dalla scelta della regina di uccidere le ragazze per nutrirsi della loro linfa vitale. Una scelta che rende Ravenna, come si legge sul sito dell'Internet Movie Data Base, l'erede perfetta di Elizabeth Bathory, contessa sanguinaria originaria dell'Ungheria.

Quando si pensa a personaggi storici estremamente sanguinari che popolavano la Penisola Balcanica o, comunque, i paesi dell'Est Europa, il primo nome che salta alla mente è quello di Vlad Tepes III, il voivoda impalatore che è alla base dell'ispirazione per la figura del Dracula di Bram Stoker. All'anagrafe Erszebet Bathory, la contessa sanguinaria però non è di certo da meno. Cresciuta nel ricco castello di famiglia, il castello di Čachtice, dove rimase anche dopo il matrimonio con Ferenc Nàdasdy, la Bathory sarebbe stata accusata di aver ucciso tra le cento e le trecento ragazze: una vera e propria serial killer che, secondo alcune versioni della leggenda, sarebbe stata la mandante di addirittura 600 omicidi, perpetrati per eseguire dei rituali magici che avrebbero dovuto assicurarle una giovinezza e una bellezza eterna.

Nella ricostruzione fatta da Il Corriere della Sera, infatti, Elizabeth Bathory si sarebbe avvicinata al mondo dell'occulto e della magia nera, grazie anche alla sua volontà di avere molte streghe alla sua corte, soprattutto nei lunghi periodi che suo marito - che era anche suo cugino - passava al fronte, nella lotta contro l'Impero Ottomano. Proprio come Dracula, anche la Bathory cooperò alla nascita del mito dei vampiri nell'Est: secondo le voci tramandate, infatti, la Bathory cominciò a uccidere le sue vittime in preda a una follia sempre più crescente, che portava anche a squarciare la carne delle sue prede usando solo i denti, salvo poi convincersi che il sangue delle ragazze che uccideva potevano aiutarla a diventare bella e immortale. Quando, però, il numero delle ragazze scomparse crebbe al punto da non poter essere più ignorato, il re Mattia II mandò György Thurzó a indagare su quello che accadeva in quello che si poteva considerare un castello dell'orrore a tutti gli effetti.

Le indagini portarono infine all'arresto della Bathory nel 1610: mentre i suoi complici - i servitori che avevano seguito gli ordini - vennero immediatamente condannati a morte, la contessa se la sarebbe cavata "solo" con gli arresti domiciliari fino alla morte, avvenuta nel 1614. In Biancaneve e il cacciatore, dunque, appare evidente il richiamo ai bagni di sangue della contessa Bathory e della strage che fece delle giovani fanciulle ungheresi del diciassettesimo secolo.

Va però aggiunto che studi storiografici successivi hanno messo in dubbio la fondatezza di questa storia e ha sottolineato come la reputazione della contessa sanguinaria potesse essere stata dettata dai suoi nemici politici che volevano indebolirla e "toglierla dai giochi", per poter anche prendere possesso dei suoi possedimenti estremamente vasti.

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