Bloodshot, perché il film con Vin Diesel è stato un flop?

Che cosa è andato storto con Bloodshot? Ecco tutte le ragioni per cui il film con Vin Diesel è stato un vero e proprio fallimento

Bloodshot, perché il film con Vin Diesel è stato un flop?

Diretto da Dave Wilson - qui al suo debutto registico - e tratto da uno dei fumetti più iconici della Valiant Comics, Bloodshot è il film che va in onda questa sera alle 21.25 su Italia 1. Uscito nel 2020 il film ha dovuto fare i conti anche con i problemi di distribuzione legati alla pandemia di Covid-19.

Bloodshot, ecco la trama

Raymond "Ray" Garrison (Vin Diesel) era un soldato americano con una vita tutto sommato tranquilla, che tuttavia rimane ucciso durante una missione. La sua vita, però, non finisce: l'uomo viene infatti riportato in vita grazie all'uso della nanotecnologia della RST Corporation. Dotato ora di una forza fuori dall'ordinario e anche di abilità militari che prima non aveva, Ray è anche in grado di guarire velocemente e di curare da solo le proprie ferite: tutte caratteristiche che lo rendono non solo un soldato imbattibile, ma anche e soprattutto un mercenario da sfruttare. Ed è proprio questo che fa il dottor Emil Harting (Guy Pearce); sfrutta Ray in modo che l'uomo porti a termine le missioni e per assicurarsi tale risultato Harting manipola la mente di Ray, costringendolo a rivivere costantemente l'omicidio della moglie (Talulah Riley) e convincendolo ogni volta che il vero assassinio è il bersaglio della prossima missione. Quando, però, Ray incontra il giovane Wilfred Wifans (Lamorne Morris), uno scienziato che cerca di dirgli la verità, il super soldato capisce che forse la RST è il vero nemico da abbattere e che molte cose gli sono state taciute se non proprio tenute nascoste.

Cosa non ha funzionato nel film?

Bloodshot è senza dubbio un titolo molto amato e rispettato tra gli amanti dei fumetti, perciò c'era molta attesa per la trasposizione cinematografica dedicata al soldato violento ribbattezzato Bloodshot. Il film, tuttavia, è uscito in un momento molto delicato. Non solo perché, come si diceva in apertura, ha dovuto fronteggiare le chiusure legate al Covid, ma anche perché l'interesse intorno ai cinecomics era già scemato. Erano già lontani, infatti, i fasti del Marvel Cinematic Universe delle prime tre fasi: gli spettatori erano già saturi di quel tipo di storie e difficilmente avrebbero voluto investire tempo e denaro per una saga del tutto nuova e ancora agli albori. Quindi il pessimo tempismo dell'uscita del film ne aveva già in qualche modo condannato la riuscita e il successo. Stando ai dati ufficiali rilasciati da Box Office Mojo, Bloodshot, che aveva un budget di 45 milioni di dollari, riuscì a incassare a livello globale "solo" poco più di 39 milioni di dollari. Un vero e proprio flop, che non riuscì nemmeno a rientrare delle spese di produzione. Come si legge sul sito dell'Internet Movie Data Base la produzione non aveva la speranza o l'aspettativa di guadagnare quanto, ad esempio, The Avengers, ma si auspicava una buona apertura al botteghino in modo da poter andare avanti con la saga e creare magari un universo cinematografico legato ai fumetti della Valiant Comics. Tuttavia il film non solo registrò incassi quasi imbarazzanti, ma non ebbe una buona accoglienza nemmeno da parte della critica di settore. Su Rotten Tomatoes, il sito aggregatore di recensioni della critica specializzata, Bloodshot ha ottenuto solo il 31% di gradimento: non solo, quindi, il pubblico non è andato a vederlo, ma la critica ha anche scoraggiato chiunque fosse un po' curioso. Secondo Forbes uno dei motivi dell'insuccesso del film, a parte quelli già elencati, è che Vin Diesel non è una vera e propria star di Hollywood, almeno non nel senso più stretto del termine. L'attore, infatti, è alla guida di un grande franchise come quello di Fast and Furious, ma al di là di questo e, magari, di XXX e della sua partecipazione come doppiatore a Guardiani della Galassia, la sua filmografia è alquanto limitata e i suoi successi al botteghino lo sono ancora di più. Se si rimane nell'ambito del periodo pandemico, Vin Diesel è un attore che non ha il potere di richiamare le folle al cinema come invece ha fatto, ad esempio, Tom Cruise, che con Top Gun: Maverick e l'ultimo capitolo di Mission Impossible ha rappresentato un vero e proprio magnete per le sale cinematografiche ormai agonizzanti. Al di là della saga che lo ha reso famoso, invece, Vin Diesel non ha questo potere: tutti andrebbero a vedere l'undicesimo capitolo di Fast and Furious, ma sono pochi gli spettatori interessati a vedere un film con Vin Diesel solo perché c'è Vin Diesel. In un periodo tanto delicato come quello della pandemia, quando il dubbio e la paura erano i sentimenti principali che guidavano la popolazione, un cinecomics più di nicchia rispetto a quelli Marvel e guidato principalmente da Vin Diesel non rappresentava un richiamo abbastanza forte né una scommessa vincente. Infine, un altro motivo per cui il film non ha funzionato è che, a dispetto del successo in patria, Bloodshot e la Valiant Comics sono realtà che non sono note al grande pubblico, ma si rivolgono soprattutto a un bacino limitato di appassionati. Se è facile immaginare tantissimi spettatori incuriositi, ad esempio, dal nuovo film di Batman, come è stato nel caso del film con Robert Pattinson, non è altrettanto semplice trovare qualcuno che conosca Bloodshot, che sia interessato alla sua storia al punto da spendere i soldi del prezzo del biglietto.

Prezzi che, inoltre, hanno conosciuto un'inflazione tale per cui andare al cinema sta diventando sempre di più un lusso, qualcosa che spinge il pubblico a selezionare con più attenzione i titoli a cui dare il proprio denaro.

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