
La 82a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia si è conclusa tra le polemiche per la scelta di dare il Leone d'oro - e, dunque, il premio di maggior valore - al regista Jim Jarmush e al suo film Father Mother Sister Brother. Da una parte, a far alzare la voce, è stata la scelta di non dare il premio più importante al film The Voice of Hind Rajab, che alla presentazione ufficiale ha collezionato ben ventidue minuti di applauso. Dall'altra, molti critici ed esperti del settore sono rimasti quantomeno sorpresi nel non vedere tra i premiati i film apprezzati maggiormente, come No Other Choice di Park Chan-wook e House of Dynamite di Kathryn Bigelow. Come riporta Deadline, il presidente della giuria ufficiale, il regista Alexander Payne, ha dovuto "giustificare" la sua scelta, considerata troppo di comodo, asserendo che "Abbiamo amato molti film... e questa è la cosa ingiusta di essere a un festival. Dover dire "questo" è migliore di "quello". Non è così." Il regista ha spiegato che dei ventuno film in concorso, si è dovuta fare una selezione di otto pellicole che sarebbero andate a premio e, sebbene Payne non abbia voluto e/o potuto diffondere il processo di selezione, ci ha tenuto a sottolineare che bisognava scegliere un film e uno solo come vincitore, ma che questo non significa che gli altri non fossero all'altezza di un palcoscenico tanto prestigioso come quello della Mostra del Cinema di Venezia, che è il festival cinematografico più antico al mondo. Polemiche a parte, però, Jim Jarmush ha potuto ritirare il suo premio, confermandosi ancora una volta come un regista di cui Hollywood è innamorata e di cui, forse, non riesce a fare a meno.
Nato a Akron, in Ohio, il 22 gennaio 1953, Jim Jarmush è un regista eclettico nei suoi interessi. Dopo il liceo insegue per un po' il sogno di diventare giornalista, poi si dedica alla scrittura di testi in prosa e in versi, finché non decide di trasferirsi a Parigi per studiare da vicino André Breton e l'idea del surrealismo. Sarà proprio il surrealismo ad avvicinarlo al cinema e nella capitale francese, il giovane Jarmush diventa un frequentatore assiduo di cinema e circoli cinematografici, dove la sua sete di conoscenza lo porta ad approfondire autori, tematiche e correnti della settima arte. Nel 1980 debutta sul grande schermo con il film Permanent Vacation, ma è solo quattro anni più tardi, con Stranger Than Paradise - Più strano del paradiso, che Jim Jarmush raggiunge il successo. Il suo lungometraggio, infatti, viene presentato al rinomato Festival di Cannes, dove riceve il premio della Camera d'or. Due anni più tardi, il regista americano stringe una forte amicizia con Roberto Benigni, al punto da volerlo con sé nel suo film Daunbailò, incentrato su un turista italiano che si trova coinvolto in un omicidio ed è costretto a passare del tempo in prigione, dove fa amicizia con due galeotti con cui riesce a organizzare un'evasione. Con Dead Man (1995) e Ghost Dog - Il codice del samurai (1999) Jim Jarmush comincia a indagare l'esistenza da un punto di vista spirituale, quasi intendendo la vita come un rito di passaggio utile a capire la verità dello spirito. Nel primo Johnny Depp interpreta un William Blake alla ricerca della verità, nel secondo Forest Whitaker è un uomo che procede nella vita cercando di fare propri gli insegnamenti del codice dei samurai.
Nei primi anni Duemila, Jim Jarmush continua a lavorare e porta in sala pellicole diventate iconiche come Coffee and Cigarettes (2003) e Broken Flowers (2005). Il primo è vicino a Father Mother Sister Brother quanto a volontà di creare un racconto episodico, solo che in questo caso lo spettatore si trova davanti a un'opera composta da ben undici cortometraggi, incentrati su personaggi che bevono in un caffè e fumano sigarette, parlando degli argomenti più disparati. Con Solo gli amanti sopravvivono, uscito nel 2013, Jim Jarmush si dedica anche alla figura del vampiro, svestendola della componente horror e parlando della decadenza di una vita che non ha fine, in un lento trascinarsi in giorni e notti sempre uguali. Sempre al cinema horror il regista guarda nel 2019, quando presenta I morti non muoiono, commedia nerissima che gioca sugli stereotipi del cinema degli zombie. Tra questi due titoli appare anche Paterson, pellicola che si concentra su una settimana di vita di un personaggio abitudinario che si chiama come la cittadina del New Jersey in cui vive. Personaggio eclettico e pieno di passioni, Jim Jarmush ha lavorato anche come attore, montatore e direttore della fotografia.
Musicista a sua volta, Jim Jarmush ha diretto diversi video musicali per i Talking Heads, collaborando con Tom Waits, che ritroviamo come attore proprio in Father Mother Sister Brother.