
Nel corso della sua lunga carriera - sia in veste di attore che di regista - Clint Eastwood non si è mai tirato indietro davanti alla sfida di portare sul grande schermo personaggi controversi o fuori dal comune e il film Il corriere - The mule non fa eccezione. In onda questa sera alle 21.31 su Rete 4, Il corriere - The mule è ispirato all'articolo intitolato The Sinaloa Cartel's 90-Year-Old Drug Mule scritto da Sam Dolnick per il New York Times ed è ispirato a una storia vera.
La storia, infatti, è quella di Earl Stone (Clint Eastwood), un veterano di guerra che ha riempito le sue giornate del suo lavoro come fioricoltore. Grazie al suo fascino e alla sua passione, Earl ha avuto successo negli affari, ma la sua vita privata è un vero e proprio disastro. Dopo aver divorziato dalla moglie (Diane Wiest), Earl non ha praticamente più alcun rapporto nemmeno con la figlia Iris (Alison Eastwood), che ha visto la madre soffrire troppo a lungo per perdonare tutti gli errori del padre. L'unico legame che Earl ha ancora è quello con la nipote Ginny (Taissa Farmiga) ed è ben intenzionato a non deluderla. Tuttavia, quando la sua attività viene pignorata, Earl si trova anche senza l'unica certezza della sua vita. Anziano e senza possibilità di fare altro, Earl finisce per trovare lavoro come corriere di droga: la sua aria docile e dunque insospettabile unita alla sua abilità come autista, lo rendono un elemento fondamentale per il cartello che lo ha assunto. Intanto l'agente Colin Bates (Bradley Cooper) è ben intenzionato a fermare il commercio della droga, ma non ha idea che le vendite siano aumentate a causa di un uomo vicino ai novantanni.
La vera storia dietro Il corriere - The mule
Ed è questa la storia vera del film diretta dal regista premio Oscar Clint Eastwood. Nonostante Eastwood abbia scelto di cambiare tutti i nomi, la narrazione segue la vicenda di Leo Sharp che, alla guida di un pickup Lincoln, riuscì a smerciare circa 630 chilogrammi di cocaina dopo aver spento 87 candeline. La sua storia è raccontata in modo preciso dallo stesso New York Times che narra la vita di un veterano della Seconda Guerra Mondiale, originario dell'Indiana, che lavorò soprattutto come fioricoltore, come viene mostrato sul grande schermo. La sua passione, la sua preparazione e anche la sua abilità di venditore permisero a Leo di mantenersi proprio grazie alla coltivazione di fiori, almeno fino all'avvento di Internet, che spazzò via i piccoli commercianti, rendendo più difficile pagare i debiti e trovare nuovi clienti. Inoltre, dal momento che Internet prevedeva anche delle spedizioni a costi inferiori, Leo non dovette più nemmeno viaggiare per presentare e vendere i suoi esemplari. Si trovò così divorato dai debiti e dalla prospettiva di non avere più niente da fare. A dispetto dell'età avanzata, infatti, Leo Sharp era un uomo attivo, che non apprezzava né la noia né l'idea di starsene con le mani in mano. La svolta arrivò quando venne avvicinato da un suo collega messicano, dopo aver perso l'attività per pignoramento, che gli offrì un lavoro come corriere per il cartello di Sinaloa. Non si trattava di certo di un cartello qualunque, ma era quello guidato da Joaquìn Guzman, che la Storia avrebbe trasformato nella figura quasi leggendaria di El Chapo. Dopo un inizio come "semplice" corriere di denaro da reciclare, Leo Sharp venne "promosso" successivamente a corriere della droga: proprio a causa della sua età e del suo metodo di guida, Leo non veniva mai fermato dalle autorità, il che abbassava notevolmente il rischio di essere smascherato. Questo significava che la droga poteva circolare più liberamente, portando a incassi maggiori. Tutto cambiò quando sul caso cominciò a indagare l'agente speciale della DEA Jeff Moore, che fu il primo a scoprire che il cartello aveva sul libro paga un uomo anziano come corriere. Il 21 ottobre del 2011 Leo Sharp venne arrestato mentre era in possesso di circa 100 grammi di cocaina.
Condannato nel 2013 a tre anni di carcere, dopo essersi dichiarato colpevole e incapace di intendere e di volere, Sharp venne rilasciato nel 2015, quando le sue condizioni di salute peggiorarono notevolmente. È morto nel dicembre del 2016 all'età di 92 anni.