La fratellanza è il film scritto e diretto da Ric Roman Waugh che va in onda questa sera alle 21.15 su Cielo. Si tratta di un lungometraggio che si inserisce alla perfezione nel filone dei lungometraggi ambientati nel mondo delle prigione, dove affiliazioni e amicizie possono fare la differenza tra vivere e morire.
La fratellanza, la trama
Dopo aver involontariamente causato la morte di un uomo per essersi messo al volante sotto l'effetto dell'alcol, l'uomo d'affari Jacob Harlon (Nikolaj Coster-Waldau) finisce in prigione. All'inizio, l'esperienza dietro le sbarre si rivela spaventosa e Jacob capisce in brevissimo tempo che se vuole sopravvivere in un mondo di violenza e ricatti deve indurire il proprio carattere e accettare di scendere a compromessi, anche se questo significa entrare in affari con la fratellanza ariana di suprematisti bianchi. Dopo aver conosciuto Shotgun (Jon Bernthal), Jacob capisce di dover scalare la gerarchia della fratellanza, accettando anche di compiere un crimine che fa aumentare i due anni di detenzione che l'uomo aveva accettato con un patteggiamento. L'uomo, però, ottiene quello che desiderava: la sua dedizione viene notata dai vertici della gang, che gli offrono protezione e altri privilegi. Tuttavia, quando finalmente Jacob riesce a uscire di prigione per buona condotta, si rende conto che la "fratellanza" ha altri favori da chiedergli, ai quali Jacob - ormai conosciuto come Money - non può sottrarsi, per non mettere in pericolo la sua famiglia.
Quando Jon Bernthal rischiò di uccidere un uomo
Era il 2010 quando Jon Bernthal ha ottenuto il primo ruolo che avrebbe dato il via ad una carriera in continua crescita, che lo ha reso uno degli attori più amati del panorama contemporaneo hollywoodiano. Scelto per interpretare il personaggio di Shane nelle prime due stagioni di The Walking Dead, Jon Bernthal si è subito distinto per la sua capacità di interpretare personaggi a metà strada tra luci e ombre: Shane, ad esempio, è un personaggio studiato per essere senza scrupoli nel proteggere le persone che ama, anche quando esse non vogliono essere difese da chicchessia. E proprio questa oscurità, questo demone interiore che Shane portava sul piccolo schermo, è qualcosa che Jon Bernthal ha provato anche nella sua vita, quando i suoi demoni interiori hanno spinto così tanto per raggiungere la superficie da far rischiare a Jon Bernthal di uccidere un uomo a mani nude. L'evento traumatico, secondo Page Six, risale al 2009.
A quell'epoca Jon Bernthal, che poi è diventato famosissimo per aver interpretato Frank Castle nelle serie Daredevil e The Punisher, stava ancora costruendo le basi della sua carriera. Aveva preso parte ad alcuni film di nicchia come A line in the Sand o Bar Starz, con piccole parti in pellicole più famose come L'uomo nell'ombra o World Trade Center. Nella recitazione, l'uomo stava cercando un mezzo per esprimere se stesso. Un progetto che stava per andare a monte in un'afosa notte di luglio, quando l'attore si trovava a passeggiare per Venice Beach, a Los Angeles, in compagnia del suo pitbull. Durante la passeggiata l'attore venne raggiunto da un uomo ubriaco, presumibilmente un senzatetto, che cominciò a dare fastidio al cane, prima di decidere di seguire l'attore fino a casa. Nel racconto fatto da Jon Bernthal ad Esquire, l'attore avrebbe allora chiesto all'uomo di andarsene, di togliersi dai piedi. Quando quello rifiutò di farsi da parte, Jon Bernthal perse la testa e lo colpì con un pugno talmente potente che l'uomo perse i sensi. La rabbia aveva avuto la meglio sul buon senso e, con le nocche spaccate, l'attore si trovò sul ciglio di un burrone che avrebbe potuto divorare ogni cosa, ogni speranza.
Nell'arco di sessanta minuti Jon Bernthal si rese conto che la sua esistenza poteva cambiare per un solo errore. Rimase seduto nel commissariato di polizia dove si era recato dopo il crimine, in attesa di conoscere il proprio destino. Era infatti consapevole che il suo futuro dipendeva dalle condizioni dell'uomo che aveva aggredito e dalla sua capacità di ripresa. Lo stesso Bernthal ricorda che i poliziotti lo avvisarono che se il malcapitato non avesse più preso conoscenza il destino dell'attore non sarebbe stato nell'olimpo di Hollywood, ma dietro le sbarre di una prigione. "Sapevo che se non si fosse svegliato sarei andato in prigione e la mia parte peggiore avrebbe preso il sopravvento," ha detto l'attore nell'intervista. "Ho pregato chiunque sia lassù, dicendo che se l'uomo si fosse sbagliato avrebbe cambiato le cose. Mi sarei sposato, avrei fatto dei figli e avrei chiuso una volta per tutte con la rabbia."Le sue preghiere sono state ascoltate ed esaudite. L'uomo si risvegliò senza ulteriori danni e Jon Bernthal poté riprendere in mano la sua vita.
Imparò a gestire la sua rabbia e divenne un padre di famiglia, un attore celebrato a livello internazionale, e un uomo del tutto nuovo. L'unica cosa che non è mai cambiata è il suo amore per i pitbull, che oggi continua a proteggere con varie associazioni benefiche.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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