Cinema

Gérard Depardieu si difende dalle accuse di stupro: "Ecco la mia verità"

L'attore francese, accusato di 14 aggressioni sessuali, racconta in una lunga lettera al quotidiano Le Figaro, come sono andate veramente le cose

Dopo essere stato accusato di 14 aggressioni sessuali, l'attore Gérard Depardieu si difende con una lunga lettera pubblicata sul quotidiano Le Figaro
Dopo essere stato accusato di 14 aggressioni sessuali, l'attore Gérard Depardieu si difende con una lunga lettera pubblicata sul quotidiano Le Figaro

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Gérard Depardieu si difende dalle accuse di stupro: "Ecco la mia verità"

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Gérard Depardieu scende in campo dopo le accuse di stupro e violenze sessuali e lo fa con una lettera aperta al quotidiano Le Figaro dove per la prima volta parla di quello che è accaduto e dell'attenzione mediatica che: "Mi colpisce e peggio ancora mi spegne", racconta amareggiato.

Cosa è successo

L'attore a luglio era stato accusato per la 14esima volta di aggressione sessuale, oltre ad essere già stato incriminato per presunto stupro, l'ultima di una lunga lista di donne che hanno fatto sentire la loro voce. La vicenda a cui si riferisce Depardieu sul quotidiano, riguarda però l'attrice Charlotte Arnould che aveva denunciato di essere stata abusata dall'attore per due volte nell'agosto del 2018. Ma come accennato non è l'unica. Un’altra ragazza di 24 anni aveva raccontato di essere stata aggredita dall’attore durante le riprese del film La casa grande. Nella sua deposizione ha spiegato: "È diventato aggressivo, ha cercato di togliermi le mutandine. Ho capito che non stava interpretando il suo personaggio. Se non l’avessi fermato, avrebbe continuato".

Secondo quanto riportato dai media in questi ultimi anni, le violenze sono avvenute sul set di 11 film e in luoghi all'aperto. Ma alcune di queste donne che hanno testimoniato in tribunale non hanno poi sporto denuncia. "Alcune si sono arrese - si legge - altre non ci hanno nemmeno pensato. La sensazione è che la loro parola peserebbe poco contro il monumento del cinema francese, che potrebbe anche firmare la fine della loro carriera".

Le femministe contro l'attore

Proprio questa manifesta impossibilità di denuncia, dovuta al potere mediatico dell'attore in Francia, ha scatenato la rabbia delle femministe che si sono scagliate in più occasioni contro Depardieu, costringendolo più volte ad interrompere i suoi spettacoli per le proteste. "Credevo di potermene fregare - racconta oggi Depardieu nella lettera - ma no, non è così. Tutto questo mi colpisce. Peggio ancora, mi spegne. Oggi non posso più cantare canzoni di Barbara (la celebre artista francese, cantautrice ed attrice che subì in giovane età abusi da parte del padre, ndr) perché una donna che voleva cantarle con me mi accusa di stupro. Vi dico, finalmente, la mia verità. Mai, nel modo più assoluto, ho abusato di una donna".

La sua verità

L'attore spiega poi come sarebbero andati i fatti: "Una donna è venuta da me una prima volta entrando nella mia stanza di sua volontà. Oggi afferma di essere stata stuprata. C'è tornata una seconda volta. Fra noi non c'è stata mai né costrizione, né violenza, né proteste. Lei voleva cantare con me le canzini di Barbara al Cirque d'Hiver. Le ho detto di no e lei mi ha denunciato". L'attrice è appunto Charlotte Arnould che secondo l'attore sarebbe "sotto l'influsso di qualcuno o qualcosa" aggiungendo però che: "Tutti siamo sotto l'influenza di qualcuno o qualcosa. Io stesso sono influenzato: dal mio dna, dalla famiglia, dalla società, dal denaro, dallo spettacolo, dall'alcool, e dal cinema". "Per tutta la mia vita - scrive ancora - sono stato un provocatore, esagerato, a volte volgare. Davanti al tribunale mediatico, al linciaggio che mi viene riservato, posso opporre soltanto la mia parola".

Arriva poi la sua difesa: "Non sono né un violentatore, né un predatore - continua - vedere che ad ogni concerto estremiste senza riguardo, mostrano cartelli calunniosi, e vandalizzano il posto dove mi trovo, interrompendo e urlando le canzoni di Barbara, una donna profondamente femminista, significa seppellirla un'altra volta.

Ormai, non posso più far sentire la sua voce".

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