Houellebecq, ora lo scrittore chiede di "bloccare" il film porno

Nel trailer del film, in uscita l'11 marzo, si vede lo scrittore, a torso nudo, baciare una giovane donna a letto. Ora chiede il ritiro della pellicola: "Contiene dichiarazioni false e offensive, mia moglie devastata dalle bugie trasmesse"

Houellebecq, ora lo scrittore chiede di "bloccare" il film porno

Clamoroso dietrofront di Michel Houellebecq sul cortometraggio porno che lo vede protagonista, annunciato soltanto pochi giorni fa. Lo scrittore francese ha dato mandato ai suoi avvocati di intraprendere "tutte le possibili azioni amichevoli e contenziose, sia civili che penali" per impedire la pubblicazione e diffusione del film Kirac 27, prevista per l’11 marzo. Motivo? Secondo lo scrittore e la moglie, come riporta Le Figaro, il contenuto della pellicola girata dal collettivo olandese è diffamatorio. Il trailer del film diretto da Kirac è uscito a fine gennaio e circola già sul web: nei pochi minuti che anticipato l'uscita del film si vede lo scrittore, a torso nudo, baciare una giovane donna a letto. Nella voce fuori campo, il regista, Stefan Ruitenbeek, racconta anche che Houellebecq gli aveva comunicato che la sua luna di miele in Marocco era stata cancellata, mentre sua moglie aveva, secondo quest'ultimo, pagato delle prostitute per l'occasione.

"Dichiarazioni false e lesive"

Qualcosa fra il collettivo olandese e lo scrittore è andato storto. La coppia "ha scoperto con sgomento e disgusto " che il trailer di Kirac 27 conteneva "dichiarazioni che li coinvolgevano, gravi e false, ledendo violentemente la loro dignità ", scrivono gli avvocati in un comunicato inviato a Le Figaro. Houellebecq ha dunque mandato agli stessi legali di "porre immediatamente fine a questi attacchi con ogni mezzo" facendo "ritirare questo trailer dalle piattaforme e dai social network di tutto il mondo", e vietando al regista e al collettivo "qualsiasi sfruttamento, commerciale e non -commerciale, in qualsiasi forma, del film e di altre immagini che ritraggono i coniugi Houellebecq". In una lettera inviata al regista, visionata da Le Figaro e Afp, Houellebecq evoca "l'esplosione di violenza" del trailer, "che mina irreparabilmente la sua vita privata, il suo onore ma soprattutto, che è ancora più grave, sua moglie, devastata dalle bugie trasmesse".

Il collettivo olandese contro lo scrittore

È guerra dunque fra Kirac e lo scrittore. Il collettivo olandese propone sul proprio sito una serie di cortometraggi divisi in "episodi" – quello di marzo dovrebbe essere il 27 – dai dieci ai venti minuti. Inoltre, realizzano abitualmente una serie di podcast, pubblicati anch'essi sul loro sito web. "Kirac è alla ricerca dell'amore, sotto forma di verità", si legge sul sito del collettivo, e ritiene che "la verità potrà emergere solo da una discussione ragionevole" e dalla "critica": in definitiva, nell'ottica artistica del collettivo olandese, "ogni avversario è in realtà un alleato in questa ricerca primordiale della verità.

Un ideale impossibile, perché le persone non vogliono la ragione, vogliono vincere, e la verità servirà sempre a quello scopo. Kirac non fa eccezione". Idea "artistica" che evidentemente non ha convinto Houellebecq, pronto a dare battaglia in tribunale per chiedere il ritiro immediato del film e del trailer.

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