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Jurassic Park fa 30 anni: 7 curiosità sul film di Steven Spielberg

Trent’anni fa la “prima” della pellicola tratta dal romanzo di Michael Crichton, un clamoroso successo di critica e di pubblico

Jurassic Park fa 30 anni: 7 curiosità sul film di Steven Spielberg

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In un'avventura tra scienza, sabotaggi e DNA preistorico, i dinosauri clonati di un parco a tema segreto sfuggono dai recinti e iniziano a dare la caccia ai visitatori. Da qui prende le mosse "Jurassic Park", film di Steven Spielberg che ha tracciato un solco nella storia del cinema. Il racconto con protagonisti Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum è stato il primo ad alto budget a fare uso di CGI ed è riuscito nell’impresa di realizzare una straordinaria armonia in tutte le sue componenti: dalla sceneggiatura di Michael Crichton e David Koepp alla sontuosa regia di Spielberg, passando per la colonna sonora di John Williams e le prove attoriali.

Sono trascorsi esattamente 30 anni dalla prima proiezione di “Jurassic Park”, una data importante perché segna l’inizio di una delle saghe più conosciute e amate da diverse generazioni. Il franchise è composto da cinque sequel: "Il mondo perduto - Jurassic Park" (1997), "Jurassic Park III" (2001), "Jurassic World" (2015), "Jurassic World - Il regno distrutto" (2018) e "Jurassic World - Il dominio" (2022). Questa ricorrenza ci permette di tornare a parlare del capolavoro spielberghiano e vi proponiamo 7 curiosità che tutti non sanno.

Il film "prima" del libro

Tra le tante curiosità legate a “Jurassic Park”, una riguarda il rapporto tra libro e film. Sì, perché il romanzo di Michael Crichton fu al centro di una battaglia tra le più importanti case di produzione americane – poi vinta da Universal – con la pre-produzione del film iniziata senza la versione definitiva del manoscritto: Spielberg iniziò a lavorare con una bozza dell’autore, poi notevolmente rimaneggiata.

Il T-Rex con il problema della pioggia

Il T-Rex è uno dei grandi protagonisti di “Jurassic Park”, un dinosauro imponente realizzato con un “pupazzo” animatronic a grandezza naturale: alto 6 metri, lungo 12 metri e peso di 6 tonnellate. Ma non mancarono i problemi: nelle scene con la pioggia il rivestimento assorbiva l’acqua, rendendo il dinosauro pesante ed eccessivamente sbilanciato. Un ostacolo superato con l’inventiva (e la fatica): ore e ore di asciugacapelli e spugne assorbenti.

La corsa per il cast

Il cast è uno dei principali fattori del successo di “Jurassic Park”, ma in realtà servì diverso tempo per mettere insieme i volti dei protagonisti. In un primo momento, il personaggio di Alan Grant fu offerto ad Harrison Ford, che però declinò. A quel punto la virata su Sam Neill. Per il ruolo di Ellie Sattler vennero prese in considerazione anche Sandra Bullock, Gwyneth Paltrow e Julianne Moore, ma fu decisivo Nicolas Cage, colui che convinse Laura Dern ad accettare la proposta prima di tutte. Infine, per il matematico Ian Malcolm prima di Jeff Goldblum fu effettuato un tentativo per Jim Carrey.

Il boom di iscritti a Paleontologia

Uno dei tanti meriti di “Jurassic Park” è quello di aver scatenato una mania per i dinosauri, peraltro già in fermento da anni. L’uscita del film nelle sale cinematografiche portò milioni di persone a “toccare con mano” i dinosauri, influenzando l’immaginazione delle persone. Il dato degli incassi parla da sé, ma c’è un altro numero da prendere in considerazione: quello delle iscrizioni alle facoltà di Paleontologia, letteralmente moltiplicato.

La scena del bicchiere

Se il team di Spielberg non riscontrò grossi problemi nella realizzazione dei dinosauri a grandezza naturale, qualche difficoltà in più nella riproduzione della vibrazione dell’acqua nei bicchieri di plastica all’avvicinarsi del Tirannosauro. Una scena iconica – immaginata da Spielberg ascoltando in macchina gli Earth, Wind & Fire – ma complicata da filmare: l’intuizione decisiva fu quella del direttore degli effetti speciali che per caso notò che pizzicando le corte di una chitarra era possibile realizzare una vibrazione come quella cercata.

La post produzione e George Lucas

La post-produzione di “Jurassic Park” fu realizzata da Steven Spielberg in collegamento video. Il regista, infatti, era impegnato in Polonia per la realizzazione di “Schindler’s List”. Ogni giorno, dedicava almeno un’ora al team di “Jurassic Park”, muovendosi dagli orrori dell’Olocausto agli effetti speciali dei dinosauri. Una mossa azzardata, ma emblematica della fiducia del regista nel progetto: così contento e sicuro del risultato da lasciare la sua “creatura” nelle mani dell’amico e collaboratore George Lucas.

Il record di incassi (poi soffiato da Titanic)

“Jurassic Park” ottenne un grande riscontro di critica e pubblico, tanto da collezionare all'epoca il record di incassi nella storia del cinema con un guadagno totale di 920 milioni di dollari.

Un primato detenuto per ben quattro anni, prima dell’arrivo nelle sale di tutto il mondo del fenomeno “Titanic” di James Cameron, il primo lungometraggio a superare il miliardo di dollari d’incasso.

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