
Icona del cinema e della bellezza, Claudia Cardinale per più di sessant'anni è stata protagonista sul grande schermo con oltre 150 film accanto ai più grandi registi della storia, spaziando tra vari generi. Dalla commedia all'italiana agli spaghetti western, dalle pellicole drammatiche e impegnate a quelle storiche sino a quelle hollywoodiane.
È morta a 87 anni Claudia Cardinale che ha attraversato tutto il cinema italiano in un vortice di nomi e di titoli che oggi fa davvero girare la testa: Mario Monicelli, Luchino Visconti, Federico Fellini (8 1/2), Mauro Bolognini, Valerio Zurlini, Luigi Comencini, Sergio Leone, Luigi Zampa, Luigi Magni e Damiano Damiani.
Nata a Tunisi il 15 aprile 1938 da una famiglia di emigranti siciliani, nel 1957, durante la Settimana del cinema italiano viene eletta «la più bella italiana di Tunisi» e vince un viaggio alla Mostra del Cinema di Venezia dove attira l'attenzione di produttori e registi. Dopo un breve passaggio al Centro sperimentale di cinematografia fu notata dal grande produttore Franco Cristaldi, poi sposato nel 1967, che, alla fine degli anni '50, la lanciò gradualmente al cinema in parti secondarie in Tre straniere a Roma di Claudio Gora, I soliti ignoti di Mario Monicelli, La prima notte di Alberto Cavalcanti, Un maledetto imbroglio di Pietro Germi, Il magistrato di Luigi Zampa, Audace colpo dei soliti ignoti di Nanni Loy.
La sua prorompente bellezza tutta mediterranea di lei Moravia scrisse: «Quando ride, i suoi occhi diventano due fessure nere, scintillanti con qualche cosa di monellesco, di scatenato, di intenso, di meridionale la fa diventare «la fidanzata d'Italia» e le apre le porte anche del grande cinema italiano d'autore con Mauro Bolognini e il fortunato rapporto professionale e privato con cinque fondamentali film come Senilità, Libera, amore mio! e soprattutto La viaccia senza dimenticare «Il bell'Antonio» in cui fa perdere la testa a Marcello Mastroianni, nel film come nella vita.
La sua è stata una carriera di grandi incontri registici, ecco Valerio Zurlini che le regala il memorabile personaggio di Aida, protagonista di «La ragazza con la valigia» suo primo David di Donatello dei tre che ha ottenuto (gli altri sono per «Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata» di Luigi Zampa e «Il giorno della civetta» di Damiano Damiani) oltre a quello alla carriera nel 1997 e il Leone d'oro sempre alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia nel 1993.
La carrellata cinematografica prosegue con titoli ormai scolpiti nella storia del cinema come «8 1/2» di Federico Fellini, «Il Gattopardo» di Visconti e «La ragazza di Bube» di Luigi Comencini. Le sue scelte artistiche proseguono mirate e ad altissimo livello, torna infatti a lavorare con Visconti in «Vaghe stelle dell'Orsa» e in «Gruppo di famiglia in un interno» fino alla straordinaria protagonista femminile di «C'era una volta il West» di Sergio Leone e di «L'udienza» di Marco Ferreri.
Fondamentale anche la sua carriera all'estero, unica italiana ammirata negli Stati Uniti alla stregua di Sophia Loren e di Gina Lollobrigida (nel 2011 il Los Angeles Times l'ha nominata tra le 50 donne più belle della storia del cinema di tutti i tempi) con «I professionisti» di Richard Brooks e «La pantera rosa» e «Il figlio della pantera rosa» di Blake Edwards. Ha lavorato anche con Werner Herzog in «Fitzcarraldo» e con miti come Abel Gance e Manoel de Oliveira.
Di casa a Parigi ma anche a Roma sull'Appia Antica, nel 1973 ha incontrato l'uomo della sua vita, il regista Pasquale Squitieri con cui ha vissuto dal 1975 (anno del divorzio da Cristaldi) al 2000, in mezzo tanti film insieme come «Il prefetto di ferro», «Corleone», «Claretta», «Li
chiamarono... briganti!» e «I guappi».Con Claudia Cardinale se ne va una delle ultime vere dive del cinema italiano e mondiale che non ha mai fatto la diva, con una presenza attoriale unica per qualità e ricchezza di sfumature.