Cinema

Mission, ecco perché Ennio Morricone si è "infuriato" agli Oscar

Ennio Morricone è stato un compositore e un Maestro che avrebbe dovuto ricevere molti più premi, nel corso della sua carriera. Ma nessun premio mancato lo ha deluso come quello che non ha ricevuto per Mission

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Mission è il film che va in onda questa sera alle 23.05 su Iris. Si tratta di una pellicola sorretta da un cast stellare e arricchita dalla presenza di Ennio Morricone che, per il suo lavoro, avrebbe meritato più di quanto gli è stato concesso dall'Academy.

Mission, la trama

Mission racconta la storia di un prete (Jeremy Irons) che, nel Sud America, vinta l'iniziale ostilità degli indigeni, riesce a creare una missione volta a salvare le persone del luogo dal rischio di essere tramutati in schiavi e venduti agli occidentali. In questo suo lavoro, padre Gabriel viene aiutato da Mendoza (Robert De Niro), un ex mercante di schiavi che si è ravveduto e redento e che sta cercando un modo di fare pace con la sua coscienza e con i terribili errori del passato. Padre Gabriel, Mendoza e Padre Filding (Liam Neeson) cercano di mantenere la pace e l'equilibrio, mentre ognuno cerca di scendere a patti con i demoni del proprio passato. Tuttavia la politica, l'ambizione e la corsa al denaro di altre persone metteranno a rischio tutto ciò che gli uomini hanno costruito, costringendoli a passare all'azione.

La delusione di Ennio Morricone

Se c'è un artista, nell'ambito della settima arte, che davvero non ha bisogno di presentazioni, quello è il maestro Ennio Morricone. Il compositore e musicista ha lasciato la sua firma nella storia del cinema, componendo brani e colonne sonore per pellicole che, a loro volta, sono diventate pietre imprescindibili per chiunque sia interessato alla cinematografia. All'arte del Maestro morto a Roma nel 2020 si devono alcune delle colonne sonore più famose di sempre, come quella dei western Per un pugno di dollari e C'era una volta il west, o quelle presenti in film come Gli intoccabili, Nuovo Cinema Paradiso e C'era una volta in America. Nonostante questa carriera così lunga e così piena di capolavori indiscutibili, Ennio Morricone ha ricevuto il suo Premio Oscar solo nel 2007, quando è stato insignito del premio alla carriera. Un premio che Morricone sembrava aver previsto nel 2001, quando era in attesa di sapere se sarebbe stato nominato per Malèna. In un'intervista riportata da Il messaggero, infatti, Ennio Morricone ha detto: "Vuole la verità? Un Oscar non mi cambierebbe la vita e non aggiungerebbe troppo al mio lavoro. E poi sono in buona compagnia, insieme a tutti gli illustri ”nominati” mai premiati come Orson Welles e Stanley Kubrick. Magari la statutetta me la daranno quando non scriverò più, insomma un Oscar alla carriera." E fu nel corso della stessa intervista, mentre rifletteva se quella specifica colonna sonora fosse degna di una nomination o in grado di svegliare un certo torpore dell'Academy Awards, che Ennio Morricone lasciò risalire a galla il suo risentimento per il trattamento ottenuto dalla colonna sonora che aveva realizzato per Mission. Nello specifico, il compositore classe 1928, dichiarò: "Questa non mi sembra proprio la volta buona. Se non mi hanno dato l’Oscar per la colonna sonora di Mission..."

È indubbio che in Mission, al di là dei grandi interpreti e della storia quasi epica, la colonna sonora di Ennio Morricone sia una protagonista aggiunta, un altro peso sulla bilancia della qualità che ha cooperato a rendere il film quello che è. Per questo straordinario lavoro Ennio Morricone riuscì a ottenere una nomination agli Oscar - ne ottenne 6 in tutta la sua carriera, vincendo una volta sola con The Hateful Eight di Quentin Tarantino. Ma la nomination ottenuta nel 1987 rimase senza vittoria e, dunque, senza statuetta, che invece andò a Herbie Hancock per il film Round Midnight - A mezzanotte circa. A nutrire la delusione di Morricone non fu solo l'ennesima sconfitta con una partitura pressoché perfetta ma, come si legge sul sito dell'Internet Movie Data Base, aver perso contro una colonna sonora che non era composta solo da pezzi originali, come invece era la colonna sonora di Mission. La regola degli Academy Awards prevede che una colonna sonora sia composta almeno per il sessanta per cento della sua partitura da pezzi originali. Una percentuale che sale all'ottanta per cento quando si tratta di film che fanno parte di qualche serie cinematografica.

Quindi Herbie Hancock non ha commesso nessun errore e non ha imbrogliato: ma questo non ha impedito a Morricone di sapere il sapore amaro della delusione nel rendersi conto che gli Academy Awards avevano voltato le spalle alla sua partitura originale e una colonna sonora che aveva ricevuto il plauso internazionale, in favore di una colonna sonora molto più ibrida, tra originalità e recupero, e che non è di certo passata alla storia come quella di Mission e di molte altre firmate dal Maestro italiano.

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