Cinema

"Ho saputo aspettare". La scommessa al cinema di Pilar Fogliati

Pilar Fogliati ha scritto, diretto e interpretato Romantiche, il film con cui è al cinema. Per il soggetto e la sceneggiatura è stata affiancata da una vera istituzione del cinema italiano: Giovanni Veronesi. Cosa dobbiamo aspettarci da oggi in poi, dalla ragazza prodigio del cinema italiano?

"Ho saputo aspettare". La scommessa al cinema di Pilar Fogliati

Pilar Fogliati è finalmente uscita al cinema con la sua opera prima. Protagonisti i suoi 4 volti: quello di Eugenia Praticò, l’aspirante sceneggiatrice fuggita da Palermo per inseguire il successo, purché sia di nicchia; Uvetta Budini di Raso, l’aristocratica, bella e addormentata nel centro storico, che debutta nel mondo del lavoro; Michela Trezza che sta per sposarsi e ama la sua vita di provincia a Guidonia; Tazia De Tiberis, la bulletta di Roma nord che vuole avere tutto sotto controllo, anche i desideri del suo fidanzato. Romantiche è il ritratto affettuoso e ironico di quattro giovani donne molto diverse tra loro che, con le loro insicurezze, paure e desideri, mentre cercano di farsi largo nel mondo. Pilar Fogliati, alcuni tratti di questi volti, li aveva portati su uno schermo più piccolo, quello di uno smartphone, che l’aveva sorpresa in una pausa informale tra amici, in cui scherzava incarnando i vari modi di essere “creative” a Roma. Dal 2019, anno in cui è stato diffuso in rete quel video, la sua natura poliedrica è diventata richiestissima e celebre tra pubblico ed addetti ai lavori, e l’ha portata ad essere notata dai registi più importanti d’Italia. Partiamo proprio da quel momento, per ripercorrere i passi che l’hanno portata fino a qui, al debutto in regia, con Romantiche, il film che ha anche scritto, insieme a Giovanni Veronesi e Giovanni Nasta, e ovviamente, che ha interpretato.

Sembra che tu abbia voluto aspettare il momento giusto per far sedimentare il successo ottenuto con il video virale che ti ha reso celebre per il talento sulla caratterizzazione.

Mi dici una cosa che mi fa un piacere enorme. Volevo evitare un po’ l’effetto “cosa di web”. Appena quel video è diventato virale mi son detta che se avessi fatto subito una trasposizione cinematografica non sarei riuscita ad andare in profondità. Ho deciso quindi di non far niente… e aspettare.

Cavalcare quell’onda sarebbe stata la cosa più semplice considerando quante proposte hai ricevuto.

Mi ha salvato il fatto che io sono una lenta. Mi sono arrivate molte proposte. Per fortuna, e con un po' coraggio, ho voluto aspettare perché io in quei personaggi vedevo qualcosa in più, un lato umano e profondo da usare in un altro modo. Poi ho trovato la cosa più bella del mondo, ovvero la voglia di Giovanni Veronesi di scriverlo insieme a me.

La cosa interessante è che tu sei sia sull’aspetto creativo che interpretativo in questo film.

L’ho scritto, interpretato e diretto insieme a Veronesi. Questo è un emozionante concentrato di prime volte per me. Mi rendo conto che questa è una cosa molto grande di quanto io stessa potessi immaginare.

Però questo tuo lavoro cinematografico non è il primo grande successo. Prima di questo hai avuto un importante riscontro con "Odio il Natale".

Quella era una serie nata per essere molto leggera, e sono felice che abbia colpito nel segno appassionando il target a cui era davvero diretto, ovvero le trentenni che vogliono abbattere i tabù ed i cliché generazionali. La gente si è sentita incoraggiata a prendere in giro quel modo di sdrammatizzare la progettualità obbligata. Sono molto felice che sia riuscito come progetto!

In ogni sfumatura dei personaggi di Romantiche che porti sul grande schermo c’è anche qualcosa di te?

C’è sia qualcosa di me e sia qualcosa che io non ho il coraggio di essere. Sono esplosive, schiette. Naturalemnte in ognuna di loro c’è qualcosa che invidio: una svelta a prendere decisioni, una coraggiosa, una testarda. Tutte condite da una grande dose di ironia.

Carlo Verdone fu tra i primi a contattarti dopo l’uscita di quel tuo video girato dal giornalista Sergio Fabi.

Sì, mi ha voluta incontrare e abbiamo giocato insieme con un mio personaggio.

E secondo te vedremo mai sul grande schermo quello sketch tra te e Verdone?

Sarebbe un sogno per me. Non c’è attore, regista e sceneggiatore che io ami e abbia amato più di lui. Secondo me lui è il massimo.

Si vede questa influenza nella scelta che tu hai fatto di interpretare più personaggi in un unico film sul grande schermo.

Diciamo che lui è la mia fonte di ispirazione maggiore. Se una giovane non prova ad imitare il suo mito cosa dovrebbe tentare di fare? E poi sono 40 anni che non viene fatto quel genere cinematografico secondo me bellissimo, dell’attore che fa più personaggi in più episodi.

Al femminile, invece, a chi ti ispiri?

Io mi ispiro tantissimo a Monica Vitti e Franca Valeri. Tra le attrici contemporanee anche ho tante fonti di ispirazione: Cortellesi, Bruni Tedeschi, Claudia Pandolfi, Jasmine Trinca. Le attrici che amo sono quelle che si vede che scrivono mentre recitano, che si vede che sono pensanti e che hanno una loro personalità. Che non si fermano solo a interpretare il personaggio ma che ci mettono del loro.

Senti di aver schivato al fotofinish il rischio di finire nello stesso modo della ragazza che parlava in corsivo?

Ovviamente per amore e ossessione di queste cose ho imparato il corsivo. A me fanno molto ridire queste cose e vado sempre a seguire soprattutto le cose più amate dalla Generazione Z anche per vedere come cambia il linguaggio. Per questo seguo moltissimo l’accademia della Crusca online. Ma il corsivo è in molte cose però, anche nella musica nuova c’è molto corsivo.

A proposito di musica, qual'è il tuo rapporto con Levante che fa parte del cast del tuo film, ed ha curato le musiche?

Prima di ogni cosa sono una fan di Levante e amo il suo modo di scrivere della sessualità e dell’autoerotismo di cui parla nel suo ultimo brano. Lei è un’artista, ed ha una sua visione. Con lei la parola artista non è mai abusata.

Sei partita da un video virale, hai avuto successo con una serie tv su una piattaforma internazionale e ora sei al cinema come regista e attrice di un tuo film. Cosa ci dobbiamo aspettare da te per il futuro?

Io non mi sento di aver raggiunto niente. Sento semplicemente di aver voluto raccontare con onestà delle storie. Mi sento di aver fatto con incoscienza e onestà questo lavoro, soprattutto per aver avvicinato una persona come Veronesi.

Per i prossimi progetti invece abbiamo finito poco fa di girare Cuori 2, che uscirà in autunno su Rai1 e poi in questi giorni inizio a girare a Chioggia la seconda serie di Odio il Natale.

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