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Per un pugno di dollari, Ecco come Sergio Leone e Clint Eastwood hanno rivoluzionato il genere western

Per un pugno di dollari può essere considerato senza sforzo il film precursore dei cosiddetti Spaghetti Western, corrente che ha riscritto le regole e gli standard del western classico

Per un pugno di dollari, Ecco come Sergio Leone e Clint Eastwood hanno rivoluzionato il genere western
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Per un pugno di dollari è il film del 1964 diretto da Sergio Leone che va in onda questa sera alle 21.15 su canale Nove. Si tratta del primo capitolo di quella che poi è diventata famosa con il titolo di Trilogia del Dollaro, composta da Per un pugno di dollari e dai successivi Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto e il cattivo.

Per un pugno di dollari, la trama

Un uomo (Clint Eastwood) arriva nella cittadina di San Miguel, dove scopre che è in atto una faida tra due famiglie rivali, che combattono per la supremazia di quel piccolo angolo di mondo. Da una parte ci sono i fratelli Rojo capitanati da Ramòn (Gian Maria Volonté) e dall'altra lo sceriffo John Baxter (Wolfgang Lukschy). Promuovendo le sue abilità di pistolero e dimostrando anche una grande abilità di manipolazione, il protagonista decide di fare il doppio gioco, mettendosi al servizio di entrambe le fazioni, con la speranza che si annullino da sole, permettendo a lui nel frattempo di guadagnare qualche dollaro in più. Le cose, però, finiscono col complicarsi più del previsto e il pistolero dovrà usare tutte le sue abilità e la sua astuzia per uscire indenne dal suo stesso piano.

Il film che ha rivoluzionato un genere

Il genere western si può facilmente identificare come uno dei generi fondanti della settima arte, soprattutto in ambito statunitense. Il western, infatti, nasce quasi in contemporanea con il cinema stesso: sin dall'inizio del novecento, in studio si realizzavano pellicole su cowboy e fuorilegge, su antieroi che assaltavano i treni e vivevano in una natura selvaggia, priva quasi delle regole imposte dalla civiltà. Il wester è il genere che, al cinema, racconta il mito della frontiera, che racconta quel muoversi verso Ovest alla ricerca di fortuna e di nuove terre su cui costruire nuove esistenze. Si trattava, inoltre, di un genere fortemente stilizzato: non solo per la presenza di personaggi canonici come il pistolero, il cowboy o la dama da soloon. Ma anche per la struttura narrativa: l'arrivo dello straniero in città, i combattimenti nella polvere, il riverbero dei colpi d'arma da fuoco e persino il lieto fine nella storia d'amore tra i protagonisti. Tra gli anni Quaranta e gli anni Sessanta del Novecento il western divenne uno dei filoni più amati e redditizi del cinema, regalando dei capolavori come ad esempio Ombre Rosse. Poi, proprio all'inizio degli anni Sessanta, il genere cominciò a perdere attrattiva tanto che, come riporta Coming Soon, Sergio Leone ebbe delle difficoltà a trovare un protagonista che volesse cimentarsi col genere western, visto che ormai sembrava non interessare più a molti. Ma il punto è che proprio con Sergio Leone ci fu una vera rivoluzione del genere, quella che porta il nome di Spaghetti Western, che avrebbe poi trovato in Quentin Tarantino un grande estimatore, al punto da portarlo poi a realizzare la pellicola Django Unchained. Sergio Leone e Clint Eastwood, coadiuvati dalla colonna sonora realizzata da Ennio Morricone, riesumarono così un genere che stava annaspando, trasformandolo in qualcosa di nuovo. Realizzati con budget ridotti, gli Spaghetti Western che nacquero proprio con Per un pugno di dollari, erano contraddistinti da una violenza più brutale e grafica rispetto alle pellicole precedenti. Se nei western del cinema classico era il senso dell'onore a muovere i protagonisti, con lo Spaghetti Western emerge soprattutto il lato più nero e corrotto dell'essere umano, in cui anche il personaggio più eroico e positivo ha tratti pieni di ombre e complessità. Viene così a cadere la netta distinzione tra buoni e cattivi che caratterizzavano i western classici di Hollywood, dove la morale conduceva a un finale quasi sempre ottimista. Per un pugno di dollari, al contrario, porta sullo schermo una storia dove i confini tra bene e male sono labili, confusi, a volte intrecciati. Clint Eastwood non interpreta più l'eroe arrivato in città per salvare gli innocenti: ma è un uomo sporco, reso duro dall'esistenza, che non ha nulla di epico e molto di umano.

Viene dunque meno la dimensione più prettamente melodrammatica del western, a favore di una sorta di realismo duro e brutale, che non aveva niente a che vedere con l'idealizzazione che gli americani facevano dell'età della frontiera.

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