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Ritorno al futuro - Parte III, quando il protagonista è stato "impiccato" per sbaglio

Ritorno al futuro - Parte III è il film che è quasi costato la vita al suo protagonista Michael J. Fox. Ecco cosa è successo

Ritorno al futuro - Parte III, quando il protagonista è stato "impiccato" per sbaglio

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Ritorno al futuro - Parte III, quando il protagonista è stato "impiccato" per sbaglio

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Uscito nel 1990, Ritorno al futuro - Parte III è il terzo e ultimo capitolo della trilogia diretta da Robert Zemeckis e diventata un vero e proprio cult cinematografico. La pellicola - che va in onda questa sera alle 21.20 su Italia 1, arriva come punto di chiusura della maratona che il canale Mediaset ha fatto nelle ultime tre settimane, mandando in onda tutti e tre i film che compongono la saga dedicata a Marty McFly e ai viaggi nel tempo resi possibili dallo scienziato Doc Brown.

Ritorno al futuro - Parte III, la trama

Marty McFly (Michael J. Fox) si trova di nuovo bloccato nel 1955, mentre viene raggiunto dalla notizia che il suo amico, Doc Brown (Christopher Lloyd) è stato trasportato nel 1885, dopo che un fulmine ha colpito la Delorean. A questo punto il ragazzo è costretto a chiedere di nuovo aiuto alla versione giovane di Doc - quello del 1955 - affinché rimetta in sesto la Delorean. Marty sa che il tempo è prezioso e che non ne può perdere molto, visto che ha scoperto che nel 1885 Doc verrà ucciso da Buford Tannen, bisognonno di Biff (sempre con il volto di Thomas F. Wilson). Raggiunto Doc nel 1885, in un far west che sembra uscito direttamente da un set cinematografico, Doc e Marty si rendono conto di non poter tornare "indietro nel futuro", perché sono a corto di benzina, sostanza che nel 1885 non era ancora stata inventata. Come se non bastasse, Doc si innamora della maestra Clara (Mary Steenburgen), sentimento che lo spinge a domandarsi se voglia davvero tornare nella sua epoca.

Quando Michael J. Fox è stato "impiccato"

Quando è stato realizzato Ritorno al futuro - Parte III Michael J. Fox stava conoscendo l'apice della sua carriera. Dopo le riprese del primo film, che si svolgevano in contemporanea con quelle della serie che lo aveva lanciato e reso noto al grande pubblico, Michael J. Fix continuava a lavorare con estremo impegno e con una fiducia cieca nel futuro. Ritorno al futuro - Parte IIII è stato girato nel 1989, appena due anni prima che all'attore venisse diagnosticato il morbo di Parkinson quando aveva solo ventinove anni. Una diagnosi che lo ha poi costretto a reinventarsi, a ricostruire una carriera dove la recitazione non era più l'unico possibile sbocco lavorativo e ancora oggi Michael J. Fox combatte affinché egli non venga conosciuto o ricordato solo per la sua malattia, di cui ha parlato recentemente anche nel documentario Still, disponibile su Apple TV+. Non tutti sanno, però, che Michael J. Fox ha rischiato di perdere la vita proprio durante le riprese di Ritorno al futuro - Parte III, a seguito di uno stunt andato nel verso sbagliato. Nel film diretto da Robert Zemeckis, infatti, c'è una scena in cui Buford e i suoi tirapiedi vogliono linciare Marty McFly prima di passare all'omicidio di Doc Brown. La scena consisteva nella cattura del ragazzo, in un tentativo di impiccaccione dal quale Marty veniva salvato quando Doc spara alla corda. Proprio durante le riprese di questa scena, come si legge sul sito dell'Internet Movie Data Base, le cose non sono andate come previsto e Michael J. Fox è stato "impiccato" sul serio, al punto da perdere conoscenza. Lo racconta l'attore stesso in un'autobiografia riportata daScreenRant, in cui ha raccontato: "Ho penzolato per diversi secondi, privo di conoscenza, all'estremità della corda, prima che Bob Zemeckis, da mio fan quale era, si rese conto che non ero davvero così bravo a recitare." Nonostante le prove per la scena fossero andate bene, quando si trattò di girare la scena, la corda utilizzata si chiuse troppo velocemente sul collo dell'attore, togliendogli il respiro e chiudendo le sue vie aeree. Fortunatamente il regista e la troupe si sono resi conto molto presto che l'attore non stava recitando e che c'era qualcosa che non stava andando per il verso giusto. In questo modo Michael J. Fox è stato tirato giù, liberato dalla corda, senza riportare alcun tipo di danno.

Ma in una situazione di questo genere sarebbe bastato davvero poco - un'altra manciata di secondi, per esempio - per far sì che l'attore andasse incontro a conseguenze molto più gravi e irreversibili.

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