Sarà Francis Ford Coppola a premiare Werner Herzog col Leone

Domani due miti a confronto alla inaugurazione ufficiale della kermesse di Venezia

Sarà Francis Ford Coppola a premiare Werner Herzog col Leone
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Non sarà una semplice cerimonia di apertura, quella dell'82/a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Domani, sul palco della Sala Grande, si incontreranno due monumenti viventi del cinema mondiale: Werner Herzog (foto a sinistra), che riceverà il Leone d'Oro alla carriera, e Francis Ford Coppola (altra foto), chiamato a celebrarlo con la laudatio ufficiale. Due concezioni del cinema radicali e intransigenti, due artisti che - a dispetto dell'età e dei riconoscimenti - rifiutano ostinatamente ogni idea di congedo dalla regia.

Da una parte, Herzog, 82 anni, tedesco, esploratore dell'anima umana e della natura più selvaggia. Dall'altra, Coppola, 86 anni, americano, architetto di saghe familiari e utopie civili, recentemente operato al cuore a Roma ma già pronto a tornare sulla scena.

Il regista bavarese, autore di film seminali come Aguirre, furore di Dio, Fitzcarraldo, L'enigma di Kaspar Hauser e Nosferatu, il principe della notte, è stato definito dal direttore della Mostra Alberto Barbera un «camminatore instancabile», «cineasta fisico», «esploratore del visibile e dell'invisibile». E in effetti Herzog continua a lavorare senza sosta: ha appena terminato il documentario Ghost Elephants, che presenterà fuori concorso giovedì 28 agosto, e ha già in cantiere Bucking Fastard, un nuovo lungometraggio girato in Irlanda, oltre a un film d'animazione tratto dal suo romanzo The Twilight World. Oggi Feltrinelli pubblica Il futuro della verità, il nuovo libro in cui Herzog si interroga su come possiamo orientarci in un mondo dove regna la disinformazione e persino gli esperti di intelligenza artificiale lanciano l'allarme sul suo sviluppo incontrollato.

La 82/a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia parte simbolicamente oggi con una doppia pre-apertura nella cornice della Sala Darsena al Lido. In profgramma due titoli molto diversi ma ugualmente significativi: Origin, The Venetian Lagoon di Yann Arthus-Bertrand e la nuova versione restaurata del leggendario film Queen Kelly di Erich von Stroheim.

In prima mondiale, Origin, The Venetian Lagoon segna il ritorno alla Mostra del regista, fotografo e ambientalista francese Yann Arthus-Bertrand, già apprezzato per i suoi documentari Human (2015) e Woman (2019).

Il film, realizzato con il sostegno di Generali e della Veneto Film Commission, nasce come estensione del cortometraggio introduttivo della sezione Natural Intelligence della Biennale Architettura 2025, curata da Carlo Ratti.

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