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Tolkien, la vera storia dell'autore de Il signore degli anelli

Tolkien è una pellicola che punta a portare sul grande schermo la storia di J.R.R. Tolkien, autore del capolavoro "Il signore degli anelli"

Tolkien, la vera storia dell'autore de Il signore degli anelli

Tolkien è il lungometraggio in costume che punta a raccontare la storia di J.R.R. Tolkien, linguista, professore e autore di quello che da tutti è considerato il caposaldo del genere fantasy, Il signore degli anelli. Diretto da Dome Karukoski, Tolkien va in onda oggi, in seconda serata, alle 00.16 su Canale 5.

Tolkien, la trama

Uscito al cinema, in Italia, nel settembre del 2019, Tolkien racconta la storia di J.R.R. (Nicholas Hoult), sin dall'infanzia, passando per gli orrori della Prima Guerra Mondiale, fino all'incontro con un gruppo di amici che saranno la prima fonte di ispirazione per un romanzo destinato a cambiare per sempre il panorama della letteratura di genere. Dall'incontro con la giovane e bella Edith Bratt (Lily Collins), fino alla fascinazione derivante dal folklore dei paesi nordici, J.R.R. Tolkien farà tesoro di ogni informazione, ponendo le basi di quella che poi diventerà la rinomata Terra di Mezzo. l'ambientazione dei tre volumi che compongono Il signore degli anelli.

La vera storia di J.R.R. Tolkien

Non c'è dubbio che la trilogia de Il signore degli anelli abbia avuto un peso davvero imponente nella letteratura, creando un vero e proprio standard a cui si rifanno tutti i maggiori romanzi fantasy, come l'ultimo fenomeno di massa Il trono di spade. È altrettanto corretto dire che la maggior parte del pubblico è entrato in contatto con questo grande capolavoro soprattutto attraverso la trilogia cinematografica firmata da Peter Jackson e composta da La compagnia dell'anello, Le due torri e Il ritorno del re. Pubblicato per la prima volta tra il 1954 e il 1955, Il signore degli anelli non è solo un'epopea che pone il lettore davanti alla classica sfida dicotomica tra Bene e Male, ma è anche un romanzo che parla di amicizia, che affronta tematiche ecologiste e che al suo interno ha un nucleo che affonda le radici tra religione, filosofia e folklore. Si tratta davvero di un'opera "monumento" che ha inserito J.R.R. Tolkien nella lista dei grandi autori. Uno scrittore a cui il film del 2019 ha cercato di ridare una dimensione umana, in qualche modo svestendolo dell'aurea di mitologica adorazione a cui è stato sottoposto dopo il successo della sua opera più conosciuta.

John Ronald Reuel Tolkien (nome che si nasconde dietro il più noto acronimo J.R.R.), prima di avventurarsi entro i confini della Terra di Mezzo, è stato uno studioso di letteratura medievale inglese. Originario del Sudafrica e nato nel 1892, il futuro scrittore fu ben presto costretto a seguire la famiglia in Inghilterra, dopo aver pianto la morte prematura del padre. La sua infanzia non durò a lungo, dal momento che poco dopo essersi trasferito nel villaggio di Sarehole perse anche la madre. Con lei se ne andò la complice che gli raccontava vecchie fiabe e racconti tramandati dalla memoria: presumibilmente fu proprio sua madre a mettere per la prima volta J.R.R. Tolkien sulla strada che l'avrebbe portato a diventare un filologo, un professore esperto, da sempre appassionato di folklore e tradizioni letterarie. Come si legge su Il libraio, pur essendo educato da un prete cattolico, il giovane John fu costretto ad abbandonare la scuola, perché le sue condizioni economiche di orfano non gli permettevano di pagare i costi dell'istruzione. Fortunatamente, però, la sua predisposizione e la sua intelligenza per le lingue lo portarono a vincere una borsa di studio che gli permise di frequentare l'Exeter College di Oxford, dove mosse i primi passi per lo studio della lingua inglese e l'invenzione della cosiddetta "lingua delle fate". I suoi studi, però, vennero interrotti con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, a cui fu costretto ad arruolarsi l'anno successivo dell'inizio delle ostilità. Sebbene lo stipendio da militare gli permette di uscire dall'incubo delle ristrettezze economiche, permettendogli anche di sposare la donna di cui è innamorato sin dai giorni dell'adolescenza, la Prima Guerra Mondiale porta con sé un terribile dolore. Durante la battaglia delle Somme, famosa per la sua brutalità e per il peso lasciato sulla mente di coloro che tornarono a casa, Tolkien perse uno dei suoi migliori amici, una di quelle presenze fisse che gli aveva insegnato quel valore dell'amicizia che più tardi Tolkien riverserà tra le pagine della sua opera più famosa, descrivendo il legale tra i personaggi di Frodo e Sam. Come si legge su The Tolkien Society, ben presto Tolkien venne esentato dal continuare a prestare servizio al fronte, a causa della malattia, la "febbre da trincea" che colpiva molti soldati a causa delle condizioni in cui erano costretti a vivere. Dopo la guerra, durante la quale aveva cominciato la stesura di alcuni racconti che poi sarebbero evoluti ne Il Silmarillon, Tolkien venne nominato prima lettore d'inglese all'Università di Leeds, e poi professore di filologia anglosassone a Oxford, dove conobbe e collaborò anche con C.S. Lewis, autore de Le cronache di Narnia. Venne scelto come professore di lingua e letteratura inglese, sempre a Oxford: ruolo che ricoprì fino al suo ritiro, avvenuto nel 1959.

Morì il 2 settembre 1973.

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