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Tom Cruise riceve l’Oscar alla carriera: "Il cinema ci mostra la nostra umanità condivisa"

Un riconoscimento ottenuto ai Governors Awards che riaccende i riflettori su una carriera iconica e sulle zone d’ombra della sua vita privata, a partire dallo storico legame con Scientology

Tom Cruise riceve l’Oscar alla carriera: "Il cinema ci mostra la nostra umanità condivisa"
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Tom Cruise ha aspettato quarant’anni, quattro nomination e decine di film entrati nell’immaginario collettivo prima di poter stringere finalmente tra le mani un Oscar. Non un premio competitivo, ma l’Honorary Award che l’Academy gli ha consegnato durante i Governors Awards di Los Angeles, celebrando così una carriera che ha ridefinito il concetto di star system: dedizione assoluta, fisicità estrema, capacità unica di trasformare ogni film in un evento globale.

A premiarlo è stato Alejandro G. Iñárritu, il regista con cui l’attore sta lavorando a un nuovo progetto atteso per il prossimo autunno. Sul palco, Cruise si è mostrato emozionato, quasi vulnerabile, nel raccontare cosa il cinema rappresenti per lui: "Il cinema mi porta in giro per il mondo, mi insegna ad apprezzare e rispettare le differenze. In una sala buia ridiamo insieme, proviamo insieme, speriamo insieme. Questa è la forza della nostra arte".

Poi il ricordo dell’infanzia, quasi un manifesto poetico: quel fascio di luce del proiettore che da bambino gli aveva spalancato un universo più grande della sua immaginazione. È iniziato tutto lì, in una sala di provincia. Ed è proseguito attraverso un percorso che lo ha portato a essere uno dei volti più iconici di Hollywood.

Un Oscar che arriva dopo una vita di “missioni impossibili”

Sessantatré anni, Cruise non ha alcuna intenzione di rallentare. Nel 2024 ha salutato il pubblico con Mission: Impossible – The Final Reckoning, la conclusione (forse) della saga che lo accompagna dal 1996, e ora si prepara a una nuova sfida artistica con il film di Iñárritu. Quella dei Governors Awards è stata una serata di celebrazioni: insieme a lui sono stati premiati Dolly Parton, Debbie Allen e Wynn Thomas, figure che hanno plasmato la cultura pop americana. Ma l’immagine più forte di tutte è rimasta quella di Cruise, che chiude il suo discorso promettendo di “proteggere ciò che rende il cinema così potente”, nonostante, ironizza, le “numerose ossa rotte” accumulate negli anni.

Che cos’è il Governors Awards?

Una cerimonia intima, non trasmessa in diretta, dove l’Academy omaggia artisti, innovatori e filantropi con premi indipendenti dagli Oscar competitivi. L’Honorary Award, il Jean Hersholt Humanitarian Award e l’Irving G. Thalberg Memorial Award vengono assegnati dai governatori dell’Academy per riconoscere l’impatto culturale di un’intera carriera, più che di un singolo film. È qui che Cruise ha ricevuto ciò che la notte degli Oscar non gli aveva mai consegnato: il sigillo definitivo di Hollywood.

Il capitolo più discusso: Tom Cruise e Scientology

Accanto alla leggenda cinematografica, la storia personale di Tom Cruise è da sempre intrecciata con un tema che ha alimentato dibattiti, critiche e fascinazione: la sua appartenenza a Scientology. Cruise aderisce alla Chiesa di Scientology dagli anni ’80, grazie all’allora moglie Mimi Rogers. Negli anni è diventato uno dei membri più noti e influenti del movimento, al punto che la sua immagine pubblica si è spesso sovrapposta a quella dell’organizzazione.

La sua devozione è stata ammessa dallo stesso attore, che più volte ha parlato dell’impatto che Scientology ha avuto sulla sua vita personale e sulla sua carriera, attribuendole meriti legati alla disciplina, alla resilienza e alla capacità di affrontare momenti difficili. Allo stesso tempo, il suo rapporto con la Chiesa ha anche sollevato interrogativi e controversie, spesso amplificati dai media internazionali: dalle critiche mosse da ex membri a documentari di grande impatto pubblico, fino alle speculazioni sull’influenza dell’organizzazione sulle sue scelte professionali e private.

Cruise, tuttavia, ha sempre mantenuto una posizione di coerenza e riservatezza: nessuna polemica pubblica, nessuna risposta diretta ai detrattori, nessun allontanamento ufficiale. Nel contesto del suo primo Oscar, questa parte della sua identità torna inevitabilmente alla ribalta, come elemento che completa, nel bene e nel male, il personaggio Tom Cruise: un uomo che divide, affascina, conquista e genera dibattito, proprio come le star hollywoodiane di un tempo, quelle davvero “più grandi della vita”.

Un’eredità che va oltre il premio

Il riconoscimento alla carriera, più che chiudere un cerchio, sembra aprirne uno nuovo. Tom Cruise resta l’ultimo interprete della vecchia Hollywood d’azione e allo stesso tempo un simbolo di un cinema che sa rinnovarsi.

Un attore che continua a correre, saltare da un aereo, imparare nuove acrobazie, spingersi oltre i limiti. Ma anche un uomo che convive con luci e ombre, passioni assolute, scelte personali controverse e un rapporto quasi mistico con la sua professione.

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